Referendum, Bersani prescrive: “Vota bene e fallo subito”

Pubblicato il 9 Giugno 2011 - 11:48 OLTRE 6 MESI FA

Pier Luigi Bersani (foto La Presse)

ROMA – Pier Luigi Bersani prescrive: al referendum votate bene, votate sì e votate subito. Il leader del Pd, in un’intervista all’Unità invita tutti ad andare a votare al referendum del 12 e 13 giugno “subito, entro le ore 10 di domenica”. Il perché? Bersani sostiene che il dato sull’affluenza alle urne alle 13 potrebbe essere rilevante e poi “dobbiamo dare un segno immediato di fiducia nella partecipazione”.

Il Viminale ha fatto sapere che – come in tutte le consultazioni – saranno diffusi i dati sull’affluenza alle urne relativi alle ore 12, 19 e 22 di domenica. “Se c’è una grande partecipazione verrà confermata un’esigenza di cambiamento”, ha detto Bersani.

L’appello al voto di Bersani nasce della convinzione che, avendo il governo tentato in ogni modo di scoraggiare la presenza alle urne, la battaglia per raggiungere il quorum “questa volta ha degli ostacoli in più”. “E’ arduo – ha detto Bersani – e siamo i primi a saperlo. Ma di prove ardue ne abbiamo già superate”. E “l’obiettivo può essere raggiunto, innanzitutto per il merito dei quesiti” che “toccano temi su cui c’è straordinaria sensibilità a partire dal nucleare”.

Ed “è un imbroglio già smasceherato anche dalla Cassazione” di governo e Berlusconi – è tornato ad accusare Bersani- che il referendum sulle centrali sia “inutile” perchè la norma che il questito chiede invece di abrogare “lascerebbe al governo mani libere, senza limite di numero di centrali e di criteri per l’individuazione dei siti”. Del pari, Bersani ha sottolineato l’importanza di non far mancare il quorum su acqua e legittimo impedimento.

“Per la prima volta – ha detto in particolare su quest’ultimo referendum, ricordando che si è trattata di una norma ‘ad personam’ – gli italiani hanno la possibilità di affermare che la legge è uguale per tutti. Le norme in vigore già prevedono di ovviare a problemi di impedimento reale. Non c’è nessuna ragione per inventarsi scorciatoie per chicchessia”.

“Certamente – ha inoltre aggiunto ancora il segretario del Pd- se c’è una grande partecipazione verrà confermata un’esigenza di cambiamento”. E “per quanto ci riguarda, anche se Berlusconi continuerà ad esercitarsi in tecniche di sopravvivenza, noi chiederemo le dimissioni di questo governo come stiamo facendo da qualche mese a questa parte” perchè indipendentemente dal referendum “ce ne è già di avanzo – ha concluso – perchè questo governo vada a casa”.