Regionali Liguria. Luca Bizzarri: “Chi fra Toti Gabibbo bianco e Paita antipatica ( a me)?

Pubblicato il 25 Maggio 2015 - 08:48 OLTRE 6 MESI FA
Regionali Liguria. Luca Bizzarri: "Chi fra Toti Gabibbo bianco e Paita antipatica ( a me)?

Luca Bizzarri si interroga: “Chi votare presidente della Liguria fra Toti Gabibbo bianco e Paita antipatica ( a me)?

GENOVA – “Almeno l’Agnese [Renzi] pare simpatica” mentre Raffaella Paita, candidata del Pd a presidente della Regione Liguria, non lo sembra e non lo è a Luca Bizzarri, comico genovese popolare su Canale 5 e le Iene, che sulla sua pagina Facebook ha fatto filotto, demolendo uno a uno i vari candidati nella sua regione e concludendo:

“Ditemi voi per chi votare, perché non può essere sempre colpa mia…”.

Il paragone tra la simpatia presunta di Agnese Renzi e l’antipatia dichiarata per Raffaella Paita viene fatto da Luca Bizzarri in conseguenza del fatto che il marito della Paita, Luigi Merlo è presidente del Porto di Genova e allora….non solo Raffaella Paita è

“una signora che rappresenta la continuità con la giunta Burlando e in più…ci vuole qualcosa in più per non votarla? Comunque, proprio a volerla cercare, qualcosa in più c’è: non tanto l’iscrizione sul registro degli indagati che tra i candidati è ormai come il telefonino (tutti ne hanno uno e qualcuno anche due o tre) quanto il fatto che, in caso di vittoria, la sera a cena nella cucina di casa Paita ci sarebbero le due persone più potenti della Regione. Lei e il marito. Come se l’Agnese facesse il Presidente della Repubblica. E Almeno l’Agnese pare simpatica”.

Il fatto che il presidente Merlo abbia annunciato le sue dimissioni  in caso di elezione della moglie non fa stare meglio Luca Bizzarri:

“Ne prendo atto e credo abbia fatto cose buone per il porto di Genova. Speriamo in famiglia seguano l’esempio, nel caso”.

Segue, con la premessa che si tratta di una “sincera richiesta di aiuto” la analisi crudele degli altri candidati:

Giovanni Toti,

“che gli amici a Mediaset chiamano il Gabibbo Bianco, non si può votare fondamentalmente per quel soprannome perfido ma calzante e poi perché non c’entra niente, dice poco e dà sempre l’impressione che la farina non venga dal sacco suo. A me ha fatto tenerezza quando, a Genova con Salvini, per farsi inquadrare doveva stargli vicinissimo. L’unico vantaggio è che con lui Presidente finalmente scenderemmo in guerra col Piemonte per riprenderci Novi Ligure, che ci fu barbaramente scippata in tempi bui e lontani. Così lontani che non tutti lo sanno.

Alice Salvatore

“la grillina, che sicuramente è una brava figliola e ha studiato tanto, ma a leggere il suo curriculum non si capisce come possa fare il Presidente di Regione (oddio, non che in giro ci siano dei De Gasperi), certo parla bene l’inglese ma ho paura che in regione serva poco e molti facciano fatica pure con l’italiano. Forse servirebbe un pelo sullo stomaco che lei, poviu rattin, non può avere (la Paita credo abbia una moquette, Toti secondo me deve chiedere perché non c’ha mai guardato)”.

Luca Pastorino

non è mica lì per vincere, ma solo per gnegneare la Paita e Renzi: quelli normali litigano a casa, quelli fessi come me litigano su Twitter, quelli del PD invece lo fanno in campagna elettorale, sulla pelle nostra”.

Enrico Musso

“che è pure un amico ed è genoano. Quest’ultima caratteristica emerge dal fatto che, a quanto pare, gli piace perdere. Lotta con grande coraggio, bisogna ammetterlo, ma senza nessuna speranza. Lo voterei pure, ma mi ricorda quella volta che ho votato per “Fare per Fermare il Declino”. Eravamo in trentacinque e il declino ci è franato addosso”.

Conclude amaro Luca Bizzarri:

“Non ho parlato di programmi perché , se li andate a leggere (e li trovate), sono tutti più o meno uguali. Stupisce che tutti vogliano una Liguria più moderna, onesta, pulita e al passo coi tempi. Se trovo uno che nel programma scrive:”Guardate io ci provo, ma con tutte le cazzate che abbiamo fatto fino ad ora non vi prometto mica niente. Porto a casa la buccia e vedo di non fare ulteriori casini, insomma dai, galleggiamo nella merda” Uno così lo voto all’istante. La democrazia, dicevamo, è quella cosa per cui tra un po’ si vota e finalmente possiamo scegliere. Anzi fate così, scegliete voi e ditemi per chi votare, che non può essere sempre colpa mia».