Torino. Niente logo della Regione Piemonte per il Festival del Cinema gay

Pubblicato il 30 Marzo 2011 - 19:54 OLTRE 6 MESI FA

Roberto Cota (foto Daniele Badolato / Lapresse)

TORINO – La Regione Piemonte ha intenzione di non dare il patrocinio al Festival del Cinema Gay di Torino e anche se non è arrivato l’annuncio ufficiale, si sono scatenate le critiche.

”La decisione della Giunta Cota di revocare l’utilizzo del logo della Regione Piemonte e il patrocinio ufficiale al Festival del Cinema Gay di Torino rappresenta un incomprensibile atto di discriminazione”: lo afferma Piero Fassino, candidato sindaco nel capoluogo piemontese, secondo cui si tratta di ”una scelta assurda in una citta’ da sempre all’avanguardia sul tema dei diritti”.

”E’ paradossale – sottolinea Fassino – che nel giorno stesso in cui la Corte Costituzionale dichiara, per una legge regionale in Liguria, la piena legittimita’ dell’impegno delle istituzioni contro le discriminazioni motivate dall’orientamento sessuale e dall’identita’ di genere, in Piemonte la Giunta Regionale di centrodestra assuma una decisione di questo tipo. E proprio a Torino, che è  da sempre all’avanguardia nella lotta per i diritti e contro le discriminazioni”.

”Chiedo al Presidente Cota – aggiunge – un atto di sensibilita’ , con la conferma del patrocinio della Regione. Per testimoniare agli organizzatori la mia piena solidarietà, sarò presente il 28 aprile all’inaugurazione del Festival, e assicuro il mio impegno per proseguire e valorizzare l’iniziativa”.

”Comportamento vergognoso e assurdo, che denota una Giunta omofoba”: così l’ex presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, commenta la prospettiva del mancato patrocinio della Regione Piemonte al Festival del Cinema Gay di Torino. ”La destra – sottolinea Bresso – non è capace di riconoscere i diritti di tutti, e così favorisce l’omofobia. Non si capisce perché altri festival del cinema possono utilizzare il logo della Regione e quello a tema omosessuale no”. ”Il rifiuto del patrocinio – aggiunge – arriva alla 26/a edizione del festival, dopo anni in cui il festival ha dato ampia dimostrazione di un elevato livello culturale, tanto da essere considerato uno tra i piu’ importanti festival tematici al mondo”. ”L’attuale giunta – rimarca – vuole imporre una visione bigotta della cultura. Il Festival è un evento culturale, che attraverso l’arte cinematografica porta a riflette sui diritti civili ancora negati. Si è cancellato lo spirito laico e inclusivo che dovrebbe caratterizzare le istituzioni pubbliche, e si è imposta una visione oscurantista e omofoba”.