Roma chiusa per pioggia: Raggi, era necessario? Sala: “Milano non si ferma per neve”

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 14 Dicembre 2019 - 09:34 OLTRE 6 MESI FA
Roma chiusa per pioggia, tutti contro la Raggi. L'ironia di Sala: "Milano non si ferma per neve"

Roma chiusa per pioggia, tutti contro la Raggi. (Foto d’archivio Ansa)

ROMA – Ma davvero Roma è stata “chiusa” per due gocce di pioggia? Sembra una barzelletta, eppure quello che denunciano i presidi è successo davvero. Scuole, parchi e cimiteri sono stati chiusi in via preventiva venerdì 13 dicembre per la paura di una burrasca che, a onor del vero, non c’è mai stata e se c’è stata non è stata certo percepita come tempesta. A Milano e Torino nevicava lo stesso giorno, e il sindaco milanese Beppe Sala ha scritto sui social che la città non si ferma per due fiocchi di neve.

Sala si è poi affrettato a spiegare che non c’era alcun riferimento a Roma nelle proprie parole, ma il punto non è questo: a Roma l’ansia da maltempo è tale che Virginia Raggi ha preferito (con un eccesso di prudenza) chiudere tutto ed evitare il tipico caos da pioggia della capitale. Già, perché a Roma ogni volta che piove si vedono scene apocalittiche da uragano tropicale: strade trasformate in torrenti con qualunque oggetto che galleggia (perché naturalmente carte e bottiglie per terra sono all’ordine del giorno). Code chilometriche di auto ferme ai semafori (anche quando il semaforo è verde). Autobus e tram tanto pieni da non riuscire a chiudere le porte. Il rumore di sottofondo, tra gocce sui vetri e parabrezza, sono le bestemmie e le imprecazioni di chi comunque è costretto a stare per strada. Pedoni, automobilisti, conducenti, motociclisti, non fa differenza: parte la gara a chi tira in ballo santi e divinità in maniera più fantasiosa.

Non credo che la sindaca abbia voluto solo risparmiare queste scene di ordinaria giornata di pioggia. Piuttosto, avrà pesato la preoccupazione che se l’allerta meteo (che giovedì sera non sembrava così preoccupante, almeno a giudicare dal sito dell’Aeronautica Militare) avesse provocato gravi danni (e non diciamo vittime), la colpa sarebbe stata della mancata prevenzione. Giusto, come dice la Raggi la vita umana vale più delle polemiche. Ma vaglielo a spiegare a quelle decine di migliaia di genitori che si sono ritrovati giovedì sera senza scuola per il giorno dopo: se hai dei nonni disponibili (e che abitano vicino) la soluzione si trova. Se uno dei genitori non lavora, poco male. E per chi invece si è trovato alle ore 21 con un’ordinanza improvvisa e inaspettata alla ricerca disperata di baby-sitter? Forse ha ragione la Raggi, forse però basterebbe semplicemente effettuare una migliore manutenzione delle strade, in modo ad esempio che i tombini non si intasino dopo 3 minuti di pioggia…

Roma: la polemica tra i presidi e la Raggi.

“Le scuole sono state chiuse con un un pò pioggerella. Il danno di immagine è altissimo”, è l’affondo del presidente dell’Associazione presidi locale Mario Rusconi. “Amministrare significa avere il coraggio di prendere anche decisioni giuste impopolari, come chiudere le scuole quando c’è il rischio di una burrasca di vento che mette a repentaglio la sicurezza degli studenti. La vita umana vale più delle polemiche”, ribatte la sindaca Virginia Raggi.

Nella capitale il maltempo provoca allagamenti, fa cadere rami e alberi, con danni per le automobili colpite. Sferzate dal vento soprattutto Ostia, Fiumicino e la zona nord della città dove si contano danni anche al tetto dell’Auditorium Parco della Musica, una delle strutture culturali più importanti della città. Sul litorale si abbatte una forte mareggiata e “in alcune zone le raffiche di vento raggiungono anche i 100 km/h”, sottolinea la maggioranza in Campidoglio. Che punta il dito contro Rusconi, che “pur di fare una comparsata in TV e vedere il suo nome scritto sui giornali, è disposto a tutto, anche far rischiare a bambini e studenti di farsi male”. Per il numero uno dell’Anp di Roma “al posto di chiudere le scuole dovevano essere mobilitati i municipi con i loro uffici tecnici per verificare lo stato delle scuole a rischio”.

Non solo presidi, tutti contro la Raggi.

Ma la polemica, nella Capitale, viene alimentata da diverse voci: dal Codacons alle opposizioni, con la capogruppo di Forza Italia alla Camera Maria Stella Gelmini che ironizza: “Se Raggi fosse sindaca di Oslo probabilmente gli studenti andrebbero a scuola un giorno al mese”. L’ordinanza “è stata firmata la sera gettando nel caos e nel disagio le famiglie romane, costrette ad organizzarsi in tempo reale”, rincara Fratelli d’Italia. “Di fronte ad una allerta arancione con venti previsti oltre i 100 km orari la scelta più giusta è evitare rischi alle persone. E così ho agito. Lo hanno giustamente fatto altri sindaci di altre città, come Napoli. In quei casi non ci sono state polemiche strumentali”, rimarca la sindaca di Roma. Sempre in città tutte le ville e i parchi resteranno chiusi fino a domenica 15 dicembre. (Fonte Ansa)