Romano (Pd) sotto accusa: "Ha detto a Businarolo (M5s) che non può presiedere Aula perché incinta" Romano (Pd) sotto accusa: "Ha detto a Businarolo (M5s) che non può presiedere Aula perché incinta"

Romano (Pd) sotto accusa: “Ha detto a Businarolo (M5s) che non può presiedere Aula perché incinta” VIDEO

Romano (Pd) sotto accusa: "Ha detto a Businarolo (M5s) che non può presiedere Aula perché incinta"
Nella foto Facebook, Andrea Romano

ROMA – “Una donna incinta non è in grado di presiedere”. Bufera sul deputato del Pd Andrea Romano. Secondo il presidente della commissione affari costituzionali Giuseppe Brescia (M5S) Romano si sarebbe riferito così alla presidente della commissione giustizia, la M5s Francesca Businarolo.

“I pregiudizi sessisti sono duri a morire se sono anche nelle Aule parlamentari. Oggi la vittima sono stata io… Come presidente della Commissione Giustizia di Montecitorio sono stata attaccata in mattinata durante la discussione in Commissione del DL Sicurezza-bis da parte del deputato del Pd Andrea Romano che mi ha verbalmente aggredita dicendo che non sono in grado di presiedere riferendosi al mio stato di gravidanza..”: queste le parole di Businarolo su Facebook. “La vicenda non mi rattrista personalmente ma fa riflettere sugli atteggiamenti di uomini che guardano l’altra metà del mondo, il mondo femminile, con superiorità e arroganza. Dispiace che Romano non abbia voluto scusarsi”. 

Romano nega: “Ho detto che Businarolo ha presieduto male, non dando al Pd lo spazio di parola. Quando Brescia mi ha fatto notare che è incinta, ho risposto che questo non c’entra. C’è il tentativo di Brescia di farmi dire ciò che non ho detto né, da padre di quattro figli, mai avrei pensato”. 

Ma gli attacchi arrivano anche dalla destra, con il deputato di Fratelli d’Italia Andrea Delmastro che attacca: “Per il Pd le donne incinta (sic) non possono presiedere le commissioni. Queste le conclusioni sessiste e lapidarie di Andrea Romano che si squalifica a livello umano e personale. Gli allucinati talebani antifamiglia del Pd non riescono proprio a vedere nella maternità un lieto evento ma al massimo una malattia debilitante. Sappia Andrea Romano che, mentre esternava l’indicibile pensiero, fuori dal Palazzo migliaia di donne incinta contribuivano ad alzare il Pil, attendendosi se non le tanto promesse quanto disattese politiche attive per la famiglia, quantomeno il rispetto”.

Anche Devis Dori, capogruppo M5s in Commissione Giustizia alla Camera, conferma la versione del collega Brescia: “Gli insulti sessisti ricevuti dalla presidente della commissione Businarolo da parte di Andrea Romano del Pd sono inaccettabili. Romano chieda scusa per aver ipotizzato che la gravidanza per una donna sia un limite. Si scusi immediatamente”. 

Ben diversa la versione data da Romano in una lettera aperta a Businarolo pubblicata su Facebook: “La ricostruzione dell’On. Brescia è del tutto arbitraria e fondata su totale falsità, non avendo io mai affermato (né tantomeno pensato) che la sua gravidanza fosse di ostacolo alle sue funzioni di presidente. Quello che ho affermato (e che penso con convinzione) – scrive Romano – è che Lei, Onorevole Businarolo, questa mattina non abbia svolto con correttezza le sue funzioni di presidente in quanto non ha concesso ai deputati di opposizione che lo chiedevano di svolgere i propri interventi per la durata di cinque minuti per gruppo e per emendamento che erano stati decisi ieri nell’ufficio di presidenza della commissione, pur contro la nostra opinione. In nessun caso e mai – ribadisce Romano – mi sarei permesso di riferirmi alla sua condizione di gravidanza come ad un ostacolo”.  

Nel lungo post social il deputato del Pd rincara la dose e bolla la vicenda come un “ridicolo tentativo del Movimento Cinque Stelle di aiutare Salvini reprimendo i diritti delle opposizioni, sono intervenuto stamani in aula contro le falsità diffuse dall’On Brescia e ho scritto questo all’On. Businarolo presidente della Commissione Affari Costituzionali”. (Fonti: Facebook, Ansa, AdnKronos, Agenzia Vista /Alexander Jakhnagiev):

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