Ruby in Salento va “in bianco”: contestata e senza compenso a Maglie

Pubblicato il 14 Marzo 2011 - 16:19 OLTRE 6 MESI FA

MAGLIE (LECCE) – Ruby Rubacuori è stata pesantemente contestata a Maglie, in Salento, dove era attesa come “special guest” nella discoteca “Tempo Zero”. Non solo, la ragazza marocchina non avrebbe nemmeno ricevuto il compenso previsto dal gestore del locale, Mino Brandolino. L’ospitata era prevista il 12 marzo e almeno 500m giovani salentini avevano annunciato tramite Facebook che avrebbero protestato contro questa presenza “sgradita”.

La storia della serata è stata raccontata da Alessandra Bianco su Repubblica. La marocchina, scrive la giornalista, è in difficoltà già al suo arrivo: “Ruby decide di non scendere dalla macchina, forse intimorita dalla folla di manifestanti, forse perché Brandolino non le ha ancora consegnato il compenso dell’ospitata. Fatto sta che la ragazza si presenterà nel locale solo intorno all’una di notte, quando ormai il presidio dei cittadini è sciolto e non c’è più nessuno. Alla festa, racconta invece chi si trovava nel locale, nessun bagno di folla”.

La Bianco cita Beatrice Baratto, ufficio stampa della serata: “si sono fatte le 5 del mattino. Ruby è nervosa, vuole tornare in albergo, ma soprattutto chiede ancora a Brandolino i suoi soldi. Di fronte all’ennesimo rifiuto gli animi si scaldano”.

Per questo, infatti, secondo la Bianco, a Ruby non sarebbe stata versata la somma pattuita: “Brandolino l’accusa di non aver rispettato gli accordi contrattuali, di essersi presentata tardi al party e per questo di aver rovinato la serata. Ruby si difende, dice che il parrucchiere e l’estetista attesi per le 20.30 si sono presentati un’ora dopo come la limousine, arrivata a prenderla in albergo solo alle 23.30. I toni si fanno accesi. Chicco, il bodyguard della ragazza marocchina, chiama i carabinieri. Brandolino nel frattempo si sente male e chiama il 118”.

Il racconto della Bianco prosegue con l’epilogo: “A quel punto Ruby, Chicco ed io decidiamo di andar via”, prosegue Baratto. “Faceva freddo e non avevamo un mezzo per tornare in albergo. Per strada abbiamo incontrato un ragazzo gentilissimo che si è offerto di darci un passaggio. In hotel abbiamo fatto le valigie e da lì ci siamo andati in aeroporto a Brindisi da dove siamo ripartiti”.