Sanità e rifiuti, Roma e Lazio nel caos: risanamento lettera morta

Pubblicato il 9 Gennaio 2013 - 13:44 OLTRE 6 MESI FA
Enrico Bondi con Mario Monti (Foto Lapresse)

ROMA – Sanità e rifiuti, emergenze del Lazio da anni, passate da amministrazione in amministrazione, di commissario in commissario. Emergenza cronica che, ancora una volta, arriva alla stessa conclusione. Un sostanziale “abbiamo scherzato” e arrivederci al prossimo presidente di Regione.

Perchè le dimissioni del commissario Enrico Bondi vogliono dire proprio questo: il piano di risanamento per la Sanità può restare tranquillamente lettera morta e tutto va avanti come prima, in attesa delle decisioni (eventuali) del prossimo governatore. Stessa storia per i rifiuti e l’eterno balletto per trovare un nuovo sito per la discarica e nuove strategie per la gestione del ciclo di smaltimento dei rifiuti.

Bondi, risanatore già della Parmalat e uomo della spending review, aveva stilato un programma per tagliare nel settore Sanità dove storicamente si spende tanto denaro pubblico e si garantisce poco in termini di prestazioni ai cittadini. I tempi medi per fare un esame lo dimostrano. Con le dimissioni tutto resta com’era, proprio mentre il governatore più probabile, Nicola Zingaretti per il Pd, già ha detto: “Non si chiude nessun ospedale”. Eppure la spesa sanitaria non è una variabile trascurabile, oltre che non solo dipendente dalla volontà del governatore laziale.

Una sorte affine è toccata ai rifiuti, con mesi spesi a cercare un sito possibile per una nuova discarica che non veniva individuato mai per le proteste di sindaci e ambientalisti. Anche qui un commissario e un ministro hanno cercato di mettere la toppa. Troppo tardi, tanto che il governo, in extremis, tenterà di mettere ordine con un decreto legge ad hoc. Però tra poco si vota, c’è la campagna elettorale e la “monnezza” laziale, a occhio, resta dov’è.