Sinistra: errare è umano… Ma governo tecnico è diabolico

Maggio 1993: varato il governo Ciampi, il primo governo tecnico del dopo "Tangentopoli"

Sinistra: errare è umano, ma governo tecnico è diabolico. Considerazioni, fatti e calcoli “tecnici”, tanto per restare in tema. Primo: sulla strada delle elezioni anticipate Berlusconi prima si è incamminato di buon passo e gran voglia, poi si è arrestato di botto. Perché? Perché non ha un buon bilancio di governo da presentare (economia e riforme) e perché la sua personale immagine non è più così splendente (dopo Ruby meno ancora). Si è fermato lui, sapendo che se si presenta al giudizio elettorale avendo lui interrotto la legislatura, ha davanti una vittoria possibile ma tutt’altro che sicura. Berlusconi di elezioni se ne intende e valuta sia meglio evitare un’elezione dovendo gestire tutta la campagna elettorale, la comunicazione e la propaganda sulla difensiva. Difendersi dal magro bilancio in economia e sulle riforme, difendersi dall’aver fatto poco, difendersi dal riflesso opaco di immagine che viene dal suo “stile di vita”. Primo fatto “tecnico” è che se Berlusconi così governante e governante così va alle elezioni, forse non vince. Lo pensa e lo dice lui, lo dicono soprattutto le sue scelte e azioni delle ultime settimane. Ciò che è uno svantaggio per Berlusconi è un’opportunità per l’opposizione, quindi l’opposizione dovrebbe fare tutto il possibile per mantenerlo in questa condizione di poco governo e discutibile immagine, mantenerlo al governo e far sciogliere a lui, se vuole, il nodo della legislatura.

Secondo fatto “tecnico”: un trampolino di lancio per una campagna elettorale d’attacco Berlusconi oggi non ce l’ha. Ma può ritrovarlo se non si ritrova più presidente del Consiglio. Se al posto del suo governo se ne insedia un altro, eccola la campagna elettorale d’attacco e di prevedibile successo: complotto contro la volontà dell’elettorato, al governo i “non eletti” dal popolo, gli “impostori e usurpatori” a Palazzo Chigi. Il governo “tecnico” o qualunque altro governo tra la crisi del governo Berlusconi e le elezioni anticipate resuscitano Berlusconi e moltiplicano le sue possibilità di vittoria.

Obietta la sinistra pensosa delle sorti del Paese che un governo serve appunto al Paese: “non si può continuare così” e l’interesse vero del Paese è avere un governo. Dunque non si può sacrificare il paese a una strategia elettorale, dunque un governo “altro” da Berlusconi è soluzione migliore da ricercare. Altrimenti il danno al Paese…Perché, se Berlusconi rivince le elezioni, se diventa presidente della Repubblica, se piega la Costituzione, se celebra le definitive e indissolubili nozze tra il suo privato e il pubblico, se si fa “sovrano”, dal punto di vista della sinistra il danno per il Paese è minore?

Il governo “tecnico”: se vuole avere una speranza di vincerle le elezioni o almeno che Berlusconi non le rivinca, la sinistra dovrebbe fuggirlo. E invece ci si tuffa dentro. La sinistra dovrebbe far di tutto per portare Berlusconi governante davanti all’elettorato con il “suo”, suo di Berlusconi, magro bilancio di governo. Se si sostituisce a Berlusconi al governo, la sinistra rianima Berlusconi e lo sottrae al giudizio diretto. Bossi lo ha capito, anche Calderoli lo ha capito, possibile che D’Alema e Bersani non ce la facciano a capirlo?

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