Sondaggio Ispo: “Partiti in crisi. Solo l’8% li apprezza”

Pubblicato il 27 Febbraio 2012 - 11:39| Aggiornato il 30 Maggio 2012 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Solo l’8% degli italiani stima ancora i partiti. Uno dei primi effetti del governo Monti è stato quello di togliere visibilità e centralità alla politica. Dopo l’entusiasmo iniziale il governo dei professori supera il traguardo dei 100 giorni anche in termini di consenso.

Secondo l’ultimo sondaggio dell’Ispo, diretto da Renato Mannheimer, il premier è passato dal 61% di dicembre al 52%. Ma, rileva lo stesso Mannheimer sul Corriere,  un calo fisiologico che accompagna tutti gli esecutivi. Appaiono più favorevoli al governo dei professori, i possessori di titoli di studio più elevati e gli elettori del Pd, tra i quali le valutazioni positive raggiungono il 59%. Mentre tra i votanti del Pdl si assestano al 56%.

Questo però non fa che aumentare l’indecisione degli elettori. Ecco spiegata la ragione dell’aumento di indecisi e astenuti o di chi, il 45%, alla domanda su quale partito voterà alle prossime elezioni risponde: “non mi piace nessuno”. I dati sulle intenzioni di voto presentati da Ispo ci mostrano comunque che il Pd resta attualmente il maggior partito con il 26,5%, seguito dal Pdl al 20,7%.

Rimanendo tra le formazioni di centrosinistra, dopo il Pd troviamo l’Italia dei valori all’8,1%, Sel al 7,4% e poi, più staccati la Federazione della Sinistra (2%) i Verdi (1,4%) e la Lista Bonino Pannella (0,8%).

Nel centrodestra, oltre al Pdl, Ispo situa la Lega Nord al 9% mentre La Destra di Storace ottiene l’1,7%. Guardando al Terzo Polo, invece, l’Udc di PierFerdinando Casini con il l’8,2% si conferma primo partito della coalizione seguito da Fli (4,5%) e Mpa+Api all’1%.