Tassa di successione, proposta Letta: una dote ai giovani. Risposta Draghi: non è il momento di chiedere soldi Tassa di successione, proposta Letta: una dote ai giovani. Risposta Draghi: non è il momento di chiedere soldi

Tassa di successione, proposta Letta: una dote ai giovani. Risposta Draghi: non è il momento di chiedere soldi

Tassa di successione, la proposta di Enrico Letta: prenderne una quota e creare una dote per i giovani. Più precisamente i diciottenni. La bocciatura di Draghi è quasi immediata: non è il momento di chiedere i soldi. 

Enrico Letta chiede di aumentare le tasse ai ricchi, cioè sulle eredità milionarie, per aiutare i giovani. Proponendo una dote da 10 mila euro per i diciottenni. Il segretario Pd ha messo sul tavolo un tema scivoloso, ben conoscendo le diffidenze che si portano dietro le formule al sapore di patrimoniale.

E infatti, il centrodestra anche quello che è al governo (leggi Lega e Forza Italia) ha detto subito “No”. E pure il presidente del consiglio Mario Draghi ha diplomaticamente frenato: “Non ne abbiamo mai parlato, ma non è il momento di prendere i soldi ai cittadini, ma di darli”. 

La proposta di Letta: dote per i giovani prelevata dalla tassa di successione dei ricchi

Ma nel giorno in cui Draghi ha illustrato il Sostegni bis, sono state le ricette per far ripartire l’Italia a tener banco. Quella del Pd prevede aliquote progressive fino al 20% su eredità e donazioni oltre i 5 milioni di euro. Per finanziare una dote da 10 mila euro destinata alla metà dei diciottenni italiani, quelli di famiglie con redditi sotto una certa soglia.

“In Germania – hanno ricordato dal Pd – l’aliquota è al 30% e in Francia al 45%”. A “pagare” sarebbe l’1% degli italiani, ha sottolineato Letta, mentre la dote arriverebbe a 280 mila ragazze e ragazzi. “I giovani – ha detto Letta – sono i più colpiti dagli effetti economici della pandemia. I giovani, delusi e in difficoltà, devono avere risposte”. Il segretario tiene così tanto alla proposta che, ha detto, nel confronto politico sarebbe “disposto a venire a patti anche sulla legge elettorale”.

Le proposte recenti al sapore di patrimoniale

Con vesti diverse, da anni le proposte che si rifanno sui patrimoni, o sugli stipendi, più alti riaffiorano con una certa costanza. Fra le più recenti c’è quella dell’allora capogruppo Pd alla Camera, Graziano Delrio, che nell’aprile 2020 lanciò l’idea di “un contributo di solidarietà a carico dei redditi superiori a 80 mila euro” per aiutare le persone più colpite dalla crisi legata al Covid.

Mentre Nicola Fratoianni, di Sinistra italiana, si fece promotore di un emendamento – poi ritirato – per cancellare l’Imu e introdurre un’imposta progressiva sui grandi patrimoni.

Le reazioni alla proposta del Pd sulla tassa di successione

Anche stavolta, reazioni non incoraggianti. Anzi. Tranne il M5s, che non ha commentato, e Sinistra Italiana che ha parlato di “buonsenso”, le altre forze hanno attaccato: “Bene Draghi – ha detto dall’opposizione Giorgia Meloni – non è il momento di prendere i soldi ai cittadini ma di darli”.

Ma anche in maggioranza, il centrodestra ha alzato un muro: “Sono allucinato”, ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini. E la capogruppo di Forza Italia al Senato, Anna Maria Bernini: “Con noi al governo non ci saranno né patrimoniale né aumento della tassa di successione”. Per il capogruppo Italia Viva al Senato, Davide Faraone, “la proposta di Letta è veramente fuori dal mondo”.

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