Tempo di elezioni, i segnali che vengono dalla Francia: avanzano le forze anti sistema, cresce l’astensionismo

Tempo di elezioni, il 12 giugno in Italia. Sarà utile osservare i segnali che vengono dalla Francia: avanzano le forze anti sistema, cresce l’astensionismo

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 17 Aprile 2022 - 12:19 OLTRE 6 MESI FA
Tempo di elezioni, i segnali che vengono dalla Francia: avanzano le forze anti sistema, cresce l’astensionismo

Tempo di elezioni, i segnali che vengono dalla Francia: avanzano le forze anti sistema, cresce l’astensionismo

Elezioni in tempo di guerra e pandemia : è tutto un rebus. La Francia va al ballottaggio finale il 24 aprile, otto milioni di italiani vanno alle Amministrative il 12 giugno.

Tira aria di sorprese. Nel mirino in particolare la fascia 18-35 anni, la più imprevedibile. In Francia gli Under 35 hanno preferito la sinistra radicale di Melenchon che ha perso il ballottaggio per soli 412 mila voti. Un soffio.

E in Italia?  Per ora dominano pericolose inquietudini.  Giuseppe Conte alimenta nubi minacciose: non ha ancora digerito la sua sostituzione con Mario Draghi (rimozione traumatica). Il suo Movimento  è diviso in due parti, non si capisce dove voglia parare. C’è addirittura chi parla di un riavvicinamento a Salvini ipotizzando elezioni anticipate.

Di qui la preoccupazione del Pd sul futuro di una alleanza francamente  problematica.

Detto questo sarà bene non dimenticare o sottovalutare i tre segnali forti che ci mandano in queste ore i cugini francesi.

 

1) ASTENSIONISMO DA RECORD ALLE ELEZIONI

I partiti tradizionali hanno smesso di contare. I giovani sono distanti dai vecchi apparati. Se avessero votato solo gli Under 35 avrebbe vinto Melanchon , e Macron non sarebbe andato al ballottaggio. Occhio: gli elettori sono attratti dagli estremi. Confermano  gli analisti di Barclays: “ Le elezioni presidenziali francesi segnano il secondo e conclusivo passo verso una rivoluzione del panorama politico “. Il voto di protesta ha superato il 50%. Saranno gli elettori dei candidati eliminati l’ago della bilancia del ballottaggio.

2) AVANZANO ALLE ELEZIONI LE FORZE ANTI-SISTEMA

Oltre la metà del Paese ha scelto i movimenti populisti . Odiano Macron perché  senza carisma  e voltano le spalle alla sfidante trovando le sue risposte troppo semplicistiche. Si sono liquefatti i Repubblicani, sono praticamente scomparsi i socialisti.

Al loro posto si sono insediate due realtà anti-sistema, anti-istituzionali, di estrema sinistra (22% dei voti) e di estrema destra (7%). Sommiamo queste due forze (France Insoumise e Reconquete di Zemmour) ai voti di Rassemblemant National, anti-sistema per definizione. Più di metà del corpo elettorale francese rientra nell’orbita populista. Cioè protestataria, disillusa, scontenta della Politica tradizionale.

3) IL BIPOLARISMO DESTRA-SINISTRA È MORTO

Ne ha certificato la fine proprio il Paese eurocontinentale che l’ha inventato. Molto è cambiato in cinque anni quando Macron si presentò come candidato di centrosinistra, come un socialista liberale; poi ha presieduto il Paese da Centrodestra. Vedi la linea dura  contro l’islamismo e l’immigrazione clandestina. E non va dimenticata la sua ultima campagna elettorale con gli slogan “lavorare di più, in pensione più tardi “. Sarà bene riflettere. Niente sarà come come prima.