Hiroshima 65 anni dopo ricorda la bomba, per la prima volta ci sono gli Usa

Dopo 65 anni dalla bomba a Hiroshima ci sono anche gli Stati Uniti. E’ la prima volta che alle celebrazioni giapponesi, da venerdì 6 fino a domenica 8 agosto, partecipa Washington con il suo ambasciatore in Giappone, John Roos, ma anche L’Onu con il suo segretario generale, Ban Ki-Moon.

Era il 6 agosto 1945 quando  l’aviazione militare americana sganciò l’atomica a Hiroshima, provocando la morte di migliaia di persone: così il mondo entrò in una nuova era. A tre giorni di distanza toccò a Nagasaki, nel sud-ovest del Giappone.

Oltre 55 mila persone si sono raccolte nella città della bomba presso il Parco della Pace, osservando un minuto di silenzio alle 08:15 (l’1.15 in Italia), l’ora in cui, da un’altitudine di circa 600 metri, l’ordigno ‘Little Boy’ esplose nel cielo di Hiroshima scatenando quello che i sopravvissuti hanno definito ”l’inferno sulla terra”. I due ordigni uccisero tra 100 mila e 200 mila persone.

Il presidente Usa Barack Obama, che ha lanciato il suo sogno di un mondo senza armi atomiche, non ci sarà all’anniversario. E in merito alle nuove prospettive qualche giorno fa Ban Ki-Moon aveva detto:  ”Alcuni sostengono che l’eliminazione degli armamenti nucleari sia solo un sogno, o un progetto troppo ambizioso . Ma io sono convinto del contrario”. Secondo Ban, inoltre, il Giappone ha ”un ruolo unico e speciale” da ricoprire nelle iniziative globali per l’eliminazione delle armi atomiche, a partire dalla responsabilita’ di ”portare avanti la torcia accesa da genitori e nonni in nome del disarmo”.

Per il premier giapponese, Naoto Kan, il deterrente nucleare è ancora necessario per il suo Paese, in una situazione generale che vede la presenza di ”fattori non chiari e incerti”. ”Credo che il deterrente nucleare continui a essere necessario per la nostra nazione. Condividiamo fermamente le speranze per il disarmo nucleare, ma la realta’ e’ che gli ordigni atomici e altre armi di distruzione di massa si stanno sempre piu’ diffondendo”.

Le dichiarazioni di Kan arrivano in risposta a quanto richiesto al governo di Tokyo dal sindaco di Hiroshima, Tadatoshi Akiba, che nel suo discorso durante la cerimonia commemorativa ha esortato l’esecutivo ad ”abbandonare l’ombrello atomico statunitense e guidare il movimento internazionale per il disarmo”. Kan, tuttavia, ha ribadito la ferma intenzione del Giappone di continuare ad attenersi ai tre principi anti-atomici fondamentali, cioe’ non produrre, possedere o ammettere ordigni nucleari sul proprio territorio.

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