Israele, rischio espulsione per i figli degli immigrati

Benyamin Netanyahu

Il governo israeliano ha cominciato oggi una discussione sullo status legale dei figli di lavoratori stranieri, minacciati di espulsione dal paese. Mentre la seduta era in corso, davanti all’ufficio del premier Benyamin Netanyahu si è raccolto un gruppo di bambini, figli di lavoratori stranieri, con cartelli con l’invocazione a non cacciarli dal paese.

Davanti al governo sono state presentate le proposte di una commissione per una soluzione del problema. La commissione ha proposto che sia concesso il permesso di residenza a tutti i bambini che sono giunti in Israele quando avevano meno di tredici anni e pure ai loro fratelli e sorelle più giovani e che hanno vissuto nel paese almeno cinque anni e risultano iscritti a una delle scuole statali.

Il premier Benyamin Netanyahu, intervenendo sull’argomento, ha detto ai ministri: ”Abbiamo tra noi piccoli bambini che sono cresciuti qui e che vanno qui a scuola. Essi sono parte di noi e stiamo cercando i modi per assorbirli e prenderli nei nostri cuori”. Al tempo stesso, ha continuato, ”noi non vogliamo creare degli incentivi perche vogliamo preservare una maggioranza ebraica, tale da assicurare allo stato il suo carattere ebraico e democratico”. Il governo ha deciso di continuare la discussione nella sua prossima seduta prima di una decisione.

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