Libia, la diretta: l’Italia non spara, “Nato in campo”. Gli Usa si defilano. Ancora bombe e Misurata “liberata”. Giallo sulla morte di Gheddafi jr.

Pubblicato il 21 Marzo 2011 - 08:52 OLTRE 6 MESI FA

TRIPOLI – Adesso tutti (o quasi )spingono perché entri in campo anche la Nato, l’Alleanza atlantica “è disponibile a venire in sostegno” dell’intervento della coalizione internazionale in Libia ed è pronta a farlo ”entro pochi giorni”, secondo quanto ha annunciato  il ministro degli esteri francese, Alain Juppé. Alla Nato però c’è stata una nuova fumata nera e nessun accordo per ora, così Parigi si è ridimensionata e ha detto che per ora non ha nessun ruolo.

Intanto il leader libico Muammar Gheddafi ha ricominciato a sparare, questa volta sulla folla a Misurata. “La gente di Misurata è scesa per le strade e nel centro della città disarmata, nel tentativo di fermare l’avanzata delle forze fedeli a Gheddafi”, ha raccontato al telefono con l’agenzia Reuters un abitante della città che si chiama Saadoun. “Quando la gente si è riunita nel centro della città, le forze pro Gheddafi hanno cominciato a sparare con artiglieria e armi da fuoco. Hanno commesso un massacro. L’ospedale ci ha detto che almeno nove persone sono state uccise”, ha raccontato.

L’Italia non ha ancora sparato e senza la Nato potrebbe riprendersi le basi, come ha detto Franco Frattini. Roma però dovrebbe aumentare gli aerei, secondo quanto ha spiegato il ministro della Difesa Ignazio La Russa.”Domenica sera nella missione condotta in Libia abbiamo solo pattugliato la zona nei pressi di Bengasi ma non abbiamo ritenuto di lanciare i missili contro i radar”. Lo ha detto Nicola Scolari, 38 anni, uno dei tre piloti che ieri ha partecipato alla missione italiana contro la Libia. “Nella nostra missione – ha aggiunto Scolari – abbiamo verificato sulla Libia se vi fosse la presenza di radar accesi e qualora ne avessimo avuto conferma li avremmo distrutti”.

Continuano comunque gli attacchi contro la Libia della coalizione anti-Gheddafi, mentre la Russia comincia a dare i primi segni di tentennamento: il ministro degli Esteri Lavrov chiede lo stop delle operazioni, ma il presidente Medvedev dice che “la risoluzione Onu è giusta” e propone la Russia come mediatrice. L’operazione è giunta al terzo giorno e domenica ha visto esordire nei combattimenti anche i Tornado italiani che sono stati impegnati nel distruggere i sistemi radar libici. L’operazione sarebbe perfettamente riuscita. La novità più grande è però il passo indietro degli americani. Il segretario della Difesa degli Stati Uniti Robert Gates ha infatti detto che il Pentagono dovrebbe cedere il controllo delle operazioni militari in Libia a una coalizione guidata dalla Francia e dal Regno Unito “nel giro di pochi giorni”.

“Gli Stati Uniti – ha spiegato Gates – avranno un ruolo militare nella coalizione, ma non avranno quello predominante”. Nel primo discorso pubblico dall’inizio dei bombardamenti nel Paese colpito dalla guerra civile, Gates ha detto che il presidente Barack Obama vuole limitare l’incarico degli Stati Uniti nelle operazioni contro il leader libico Muammar Gheddafi. “Il presidente Obama – ha detto Gates – è una delle persone con la maggiore consapevolezza rispetto allo stress che deve affrontare l’esercito”.

Sono continuati inoltre anche gli attacchi di altri Paesi della coalizione come le incursioni di diversi velivoli britannici, sebbene gli aerei dell’aviazione di sua Maestà, da una certa ora della notte, non abbiano più lanciato missili su obiettivi sensibili. “Per la seconda volta, anche il Regno Unito ha lanciato dal Mediterraneo missili (da crociera) Tomahawk da un sommergibile di classe Trafalgar nel quadro di un piano coordinato della coalizione per applicare la risoluzione” del Consiglio di sicurezza dell’Onu che autorizza il ricorso alla forza contro il regime del colonnello Muammar Gheddafi, ha spiegato il generale John Lorimer, in un comunicato del ministero della difesa britannico, ricordando il nuovo attacco da sottomarino effettuato dalle forze armate del Regno Unito.

Ore 21.16 – La citta’ di Misurata, circa 200 chilometri a est di Tripoli, e’ stata liberata dalle forze fedeli a Gheddafi. Lo ha riferito un portavoce del governo libico.

Ore 21.11 – La coalizione internazionale ha bombardato oggi la citta’ di Sabah, roccaforte della tribu’ cui appartiene Gheddafi, nel sud della Libia (circa 750 chilometri a sud di Tripoli). Lo ha riferito un portavoce del governo libico.

Ore 21.10 – Il portavoce del governo libico ha affermato che la coalizione internazionale ha colpito oggi diversi porti e l’aeroporto a Sirte, provocando molte vittime.

Ore 21.09 – Se non fosse raggiunto un accordo per il passaggio del comando delle operazioni in Libia alla Nato, l’Italia considererebbe l’idea di istituire un proprio comando nazionale separato per gestire le attivita’ di comando e controllo di tutte quelle operazioni militari, in applicazione della Risoluzione 1973, che prevedono l’uso delle sette basi che il nostro paese ha messo a disposizione per la missione in questione. Lo dice il ministro degli Esteri Franco Frattini in una nota diffusa dalla Farnesina.

Ore 20.21 – Colpi di contraerea seguiti da esplosioni sono stati sentiti a Tripoli nella zona in cui si trova il bunker di Muammar Gheddafi. Lo riferisce un giornalista della France Presse.

Ore 19.59 – ”Abbiamo offerto le basi, era impossibile non farlo”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi parlando a Torino per la presentazione del candidato Pdl a sindaco, Michele Coppola. ”Abbiamo fatto il pattugliamento dei cieli affinche’ nel concreto si rispetto la no fly zone”, ha aggiunto.

Ore 19.58 – ”La Nato verrà coinvolta nel coordinamento” delle future operazione in Libia, ma al momento opportuno ”lascero’ al capo di Stato maggiore delle Forze Armate Mike Mullen decidere” quali saranno per noi i dettagli. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama oggi a Santiago del Cile.

Ore 19.32 – “I nostri aerei non sparano e non spareranno. Il comando torni alla Nato, gli altri Stati facciano la loro parte”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi. ”Stiamo vivendo momenti particolari e in queste ore abbiamo dovuto ancora una volta sottolineare che per noi sono condizioni essenziali la chiara definizione degli obiettivi della missione in Libia nell’ambito della risoluzione Onu: limitati alla no fly zone, all’embargo e alla protezione dei civili”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi in conferenza stampa per la presentazione del candidato sindaco di Torino Michele Coppola.

Ore 19.31 – L’uscita di scena di Muammar Gheddafi e’ ”l’obiettivo finale” dell’intervento americano in Libia. Lo ha detto oggi a Washington il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Mark Toner. ”Noi cerchiamo di convincere il colonnello Gheddafi e il suo regime a lasciare il potere. Questo resta il nostro obiettivo finale” ha detto Toner, precisando che l’intervento americano e’ a sostegno della coalizione internazionale per l’attuazione della risoluzione dell’Onu, e che e’ volto a proteggere i civili, non a sostenere l’opposizione.

Ore 19.31 – Sono rientrati nel tardo pomeriggio nella base aerea di Decimomannu i due caccia multiruolo F18 Hornet dell’Aeronautica militare spagnola che hanno partecipato alla prima missione sulla Libia nell’ambito dell’operazione ”Odyssey Dawn”. E’ atterrato anche l’air-tanker di Madrid che ha consentito il prolungamento della missione per oltre cinque ore. I due velivoli del 47/o Gruppo di Torrejon erano decollati alle 12. Topo secret sugli ordini di missione. Anche dopo il rientro alla base non e’ stata rilasciata alcuna dichiarazione. Le autorita’ militari si sono limitate a comunicare che per disposizioni del Ministero della Difesa le notizie verranno comunicate unicamente a livello centrale.

Ore 19.08 – Gli attacchi delle forze fedeli a Gheddafi hanno fatto almeno 40 morti e 300 feriti oggi a Misurata, ad est di Tripoli. Il bilancio e’ di un portavoce degli insorti e di una fonte medica della citta’.

Ore 19.00 – Gli Stati Uniti ridurranno presto la loro partecipazione alle operazioni in Libia. Lo ha detto il segretario alla Difesa americano Robert Gates a Mosca dove e’ in visita.

Ore 18.52 Nuova fumata nera oggi alla Nato per un accordo tra i 28 alleati sulle modalita’ e il ruolo per la partecipazione dell’organizzazione atlantica alla missione militare internazionale in Libia, per fare rispettare la risoluzione 1973 del consiglio di sicurezza dell’Onu. ”Le discussioni di oggi non sono concluse e proseguiranno domani”, ha riferito una fonte dell’Alleanza. La Nato deve ultimare la preparazione di una eventuale missione per imporre la ‘no fly-zone’ sulla Libia. I piani preparati dagli esperti militari sono stati respinti ieri dalla Turchia, che reclama modifiche e precise condizioni per un intervento dell’Alleanza. Ma lo scoglio piu’ grosso e’ rappresentato dall’ostilita’ francese a cedere alla Nato la catena di comando della missione ‘Odissey dawn’, come chiesto con forza dall’Italia. La Francia propende per un appoggio dell’alleanza alle operazioni, ma non per uno ‘scudo Nato’. A dividere ulteriormente gli alleati, anche la decisione della Germania di astenersi sulla risoluzione Onu e di non partecipare ”in alcun modo” alle operazioni militari.

Ore 18.44 – Tutti i Paesi della coalizione dovrebbero collaborare per risolvere il problema degli immigrati secondo il ministro della Difesa Ignazio La Russa. Parlando alla trasmissione Iceberg di Telelombardia, il ministro ha detto di essere ”d’accordo con la Lega che dobbiamo usare la partecipazione alla coalizione per avere la forza di imporre ai Paesi europei e anche extraeuropei di darci una mano nel gestire gli immigrati. Se non partecipassimo, ci farebbero maramao”. ”Se arrivano 10 mila, 100 mila immigrati, tutti i Paesi che intervengono a favore della popolazione libica – ha concluso – ne prendano un po’, facciano la propria parte”.

Ore 18.12 – Gli aerei militari francesi impegnati in Libia hanno effettuato 55 missioni in tre giorni nei cieli di quel paese, per un totale di 400 ore di volo. Lo ha annunciato lo stato maggiore delle forze armate facendo il punto sui tre giorni di intervento.

Ore 18.10 – ”E’ probabile ci sia un incremento di due aerei” che si aggiungeranno agli otto gia’ a disposizione della coalizione che sta conducendo le operazioni in Libia. Lo ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa intervenendo alla trasmissione Iceberg di Telelombardia. Il ministro ha spiegato che e’ gia’ arrivata ”una richiesta di incremento”. ”Finora non abbiamo fornito, perche’ non c’e’ stata richiesta, aerei con un armamento dirompente”, ha osservato La Russa, escludendo ”al mille per mille che gli aerei italiani abbiano provocato feriti”.

Ore 18.05 – ”Qualsiasi preoccupazione e’ pienamente legittima e va rispettata, ma non potevamo e non possiamo sottrarci alle nostre responsabilita’ rispetto alla crisi libica”, ha detto il presidente della Repubblica all’Universita’ dell’Insubria, in una terra in cui la Lega Nord ha forti consensi e la Lega e’ il partito che ha espresso le piu’ forti riserve sull’intervento militare italiano.

Ore 18.00 –  ”La Francia applica pienamente e unicamente la risoluzione 1973 delle Nazioni Unite, che corrisponde anche alla visione della diplomazia italiana”’. Lo ha detto il generale francese Philippe Ponthies, portavoce del ministero francese della Difesa, nel corso di una conferenza stampa a Parigi, commentando la prospettiva indicata dal ministro degli Esteri Franco Frattini del possibile ripensamento dell’Italia sulle sue basi se la Nato non assumera’ il comando delle operazioni in Libia.

Ore 17.57 – Proprio in questo momento ”dal punto di vista diplomatico avanza l’ipotesi di passare il comando alla Nato”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ribadendo che l’Alleanza Atlantica deve prendere la guida delle operazioni sulla Libia. ”A noi – ha detto La Russa – pare indispensabile, perche’ in un periodo medio, piu’ di pochi giorni, la linea di comando della Nato e’ gia’ codificata e c’e’ maggiore garanzia del rispetto delle prescrizioni dell’Onu”

Ore 17.53 – Forze fedeli a Gheddafi hanno bombardato la citta’ occidentale di Zenten per diverse ore. Lo riferisce la tv Al Jazira senza fornire ulteriori dettagli.

Ore 17.52 – L’obiettivo della coalizione dei volenterosi ”non e’ una guerra contro la Libia, ne’ contro Gheddafi”: a ribadirlo e’ il ministro degli esteri Franco Frattini. Il fine ultimo della comunita’ internazionale ”e’ avere una nuova Libia”, ha sottolineato il capo della Farnesina, per il quale l’Unione europea, insieme alla Lega araba, all’Unione africana e all’Onu, puo’ promuovere un processo di riconciliazione nazionale, che includa un dialogo tra le tribu’ di cui la Libia e’ composta. ”Noi vogliamo si rilanci l’iniziativa politica per il dopo Gheddafi”, ha aggiunto, precisando che Gheddafi non e’ piu’ un interlocutore per nessuno.

Ore 17.50 – I Tornado britannici che nella notte sono tornati alla base senza bombardare lo hanno fatto per evitare di colpire civili tra cui giornalisti della Cnn. Lo ha appreso SkyNews. Secondo SkyNews il bersaglio dei jet della Raf era il compound di Muammar Gheddafi gia’ bombardato ieri notte.

Ore 17.48 – La Norvegia sospende la sua partecipazione alle operazioni militari in Libia finche’ non sara’ chiarita la questione del comando. Lo ha detto il ministro della Difesa norvegese Grete Faremo.

Ore 17.45 – L’Italia ha proposto ai partner europei l’assunzione del comando delle operazioni di un’eventuale missione umanitaria in Libia che la Ue e’ pronta a lanciare anche con l’impegno di strutture militari se l’Onu lo chiedera’. Lo ha riferito il ministro degli esteri Franco Frattini, al termine del consiglio esteri della Ue. Nelle conclusioni del consiglio, i ministri ”prendono atto” della disponibilita’ italiana a provvedere al quartiere generale della missione.

Ore 17.42 – ”La Francia svolge un ruolo di primo piano nelle operazioni in Libia. Senza il nostro intervento ci sarebbe stato un bagno di sangue a Bengasi”: lo ha detto il generale francese Philippe Ponthies, portavoce del ministero francese della Difesa, nel corso di una conferenza stampa a Parigi.

Ore 17.34 – L’area della no fly zone sulla Libia avra’ un’estensione di mille chilometri. Lo ha detto il generale Carter Ham, dell’Us Africa Command. In un incontro al Pentagono per fare il punto sulla situazione in Libia, il generale Ham ha confermato che l’estensione della no fly zone e’ resa possibile grazie all’intervento di aerei aggiuntivi delle forze della colazione, tra cui gli aerei italiani.

Ore 17.21 – Non vi sara’ l’impiego di truppe di terra in Libia, ne’ americane ne’ della coalizione: lo ha detto il generale Carter Ham, dell’Usa Africa Command. L’ufficiale americano ha precisato che la missione non e’ per fornire aiuto alle forze anti-Gheddafi, ma per ”proteggere civili”. Per questo la no fly zone sara’ estesa sia a ovest, sia a sud della Libia.

Ore 17.17 – Le forze leali al leader libico Muammar Gheddafi hanno interrotto la loro marcia verso Bengasi dopo gli attacchi degli Usa e dei paesi alleati, ha detto oggi un ufficiale del Pentagono. Gli attacchi delle forze della coalizione hanno bloccato la avanzata delle unita’ pro-Gheddafi verso le citta’ di Bengasi, Ajdabiya e Misurata, ha detto l’ufficiale. Ma il portavoce Usa ha sottolineato che le forze pro-Gheddafi restano attive e che gli Stati Uniti non ritengono che il leader libico stia rispettando il suo impegno al cessate-il-fuoco.

Ore 17.14 – Il generale americano Carter Ham, comandante dell’ Us Africa Command, ha detto oggi che le operazioni sulla Libia puntano ora ad estendere la no fly zone. ”L’operazione finora e’ riuscita. E’ stata eseguita facendo molta attenzione a evitare vittime civili. L’avanzata delle forze di Gheddafi verso Bengasi e’ stata fermata” ha detto.

Ore 17.12 – L’intenzione della coalizione e’ che il comando dell’operazione libica passi alla Nato. ”Col tempo vogliamo che il comando e controllo dell’operazione passi alla Nato”, ha detto Cameron alla Camera dei Comuni. Secondo Cameron, una volta che la Nato assume il comando, la guida delll’operazione potra’ andare a un americano, un francese o a un britannico.

Ore 17.01 – Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, in visita al Cairo, si e’ ritrovato oggi ”in mezzo ad un tafferuglio” con i manifestanti che protestavano davanti alla sede della Lega Araba nella capitale egiziana, ma non e’ stato aggredito. Lo ha confermato all’ANSA il portavoce di Ban, Martin Nesirky, in contatto dal Palazzo di Vetro con il suo vice, Farhan Haq, che si trova al Cairo con il segretario generale. ”C’erano una trentina di manifestanti, che gridavano ‘Abbasso gli Stati Uniti’, non abbasso l’Onu, e non hanno aggredito il segretario generale”, ha detto Nesirky. Il portavoce ha spiegato che, viste le intenzioni dei manifestanti, Ban e il suo staff, scortato da agenti delle Nazioni Unite e anche da militari del governo egiziano, e’ rientrato nella sede della Lega Araba, che ha poi lasciato usando un’altra uscita. ”Da quello che ha riferito il mio collega sul terreno, non ci sono stati ne’ lanci di pietre, ne’ imponenti manifestazioni con centinaia di persone, come e’ stato riportato: erano una trentina di persone che hanno causato un tafferuglio” ha precisato il portavoce del segretario generale.

Ore 17. 00 – Le forze armate di Gheddafi ”non dispongono di missili in grado di raggiungere le nostre coste, ed anche gli Scud contro Lampedusa finirono in mare: il vero pericolo non e’ costituito dai missili, ma dagli attentati terroristici libici nel nostro territorio”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, in una videochat su Corriere.it. La Russa ha ricordato che anche l’attentatore della caserma di Santa Barbara, a Milano, era di origini libiche.

Ore 16.57 – Se la missione in Libia non passera’ sotto comando Nato, ”l’Italia avviera’ una riflessione sull’uso delle sue basi: se ci fosse una moltiplicazione dei centri di comando, dovremmo studiare un modo perche’ l’Italia riprenda il controllo delle sue basi”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini in una conferenza stampa a Bruxelles dopo l’incontro tra i capi delle diplomazie dell’Ue.

Ore 16.38 – Il consiglio nazionale libico ha detto che non negoziera’ con Gheddafi alla fine della guerra. “Stiamo combattendo una guerra che questo dittatore ci ha imposto”, ha detto in una conferenza stampa a Bengasi Abed al Hafeez Ghoga, membro del consiglio degli insorti. “Per questo, noi ci rifiutiamo di negoziare con lui. Piuttosto vorremo vedere la sua fine. E’ ricercato a livello internazionale come un criminale di guerra – ha aggiunto – sara’ giudicato per le i genocidi compiuti contro il suo popolo”. Il rifiuto da parte del consiglio nazionale libico di avviare negoziati con il colonnello Gheddafi arriva a poca distanza dalla candidatura della Russia a svolgere un ruolo di mediazione per ricomporre il conflitto.

Ore 16.37 – La coalizione che sta facendo rispettare la ‘no-fly zone’ sulla Libia ha lanciato nella notte una dozzina di missili verso bersagli programmati, ha reso noto un portavoce del Pentagono. Il portavoce Vince Crawley ha detto che la portata degli attacchi missilistici e’ stata notevolmente ridotta rispetto alla notte prima quando sono stati lanciati 110 missili contro 22 bersagli in Libia. ”Abbiamo dedicato le prime 24 ore alle operazioni per stabilire la no-fly zone e stiamo passando adesso alla fase di pattugliamento del cielo libico”, ha detto il portavoce

Ore 16.27 – Due caccia Tornado italiani sono appena rientrati nella base dell’Aeronautica di Trapani Birgi, presumibilmente al termine di una missione sulla Libia. Anche due F-16, forse impiegati per scorta, sono atterrati poco fa.

Ore 16.12 – Il presidente russo Dmitri Medvedev ha dichiarato che la Russia e’ pronta a contribuire come mediatore a risolvere la crisi in Libia. Lo riferiscono le agenzie russe.

Ore 16.09 – Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si riunisce oggi alle 15 di New York (le 20 in Italia) per discutere della situazione in Libia. ”Verranno discussi gli ultimi sviluppi”, hanno detto all’ANSA diplomatici che partecipano alle riunioni dei Quindici. Il governo di Tripoli, attraverso il ministro degli Esteri Musa Kusa, aveva chiesto che il Consiglio di Sicurezza si riunisse d’urgenza. Ufficialmente, pero’, la richiesta della riunione di oggi e’ arrivata dalla Russia, anche perche’ non e’ chiaro chi rappresenti la Libia al Palazzo di Vetro visto che l’intera delegazione si e’ ribellata al leader Muammar Gheddafi. Il Colonnello aveva chiesto la nomina di un nuovo delegato, Ali Treki, il quale pero’ non ha ancora presentato le credenziali al Palazzo di Vetro, ne’ e’ arrivato negli Stati Uniti. La delegazione libica, quindi, continua ad essere guidata da Abduharram Shalgam, ex ministro degli Esteri ed ex ambasciatore libico in Italia, che ha voltato le spalle a Gheddafi.

Ore 16.04- Le forze fedeli a Gheddafi hanno sparato sulla folla nella città di Misurata. Almeno nove persone sono rimaste uccise. Lo riferiscono abitanti della citta’ in mano agli insorti.

Ore 16.01 – Il presidente russo Dmitri Medvedev ha criticato l’uso della parole ”crociate” da parte del premier Vladimir Putin nel commentare la risoluzione dell’Onu sulla Libia. ”E’ inaccettabile”, ha dichiarato Medvedev parlando a giornalisti nei pressi di Mosca e aggiungendo: ”in nessun caso si possono usare espressioni che in sostanza portano a conflitti tra civilta”’.- Il presidente russo Dmitri medvedev ha affermato che la risoluzione dell’Onu sulla Libia e’ giusta: ”io non ritengo sbagliata la risoluzione 1973 perche’ in generale riflette la nostra comprensione degli avvenimenti”, ha detto il leader come riferisce l’agenzia Itar-Tass.

Ore 15.52 – La Guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, ha detto che la Repubblica islamica ”condanna l’intervento militare in Libia”, mirato solo al petrolio, aggiungendo che continuano cosi’ i ”fallimenti” degli Stati Uniti nella regione.

Ore 15.50 – L’alt immediato alle operazioni militari contro la Libia e’ stato chiesto dal ministro degli esteri russo, Sergei Lavrov, dopo un incontro al Cairo con il suo collega egiziano, Nabil El Arabi. Gia’ nel primo pomeriggio, dopo un incontro con il segretario generale della Lega Araba, Amr Mussa, Lavrov si era detto ”preoccupato” per la sorte dei cittadini russi che si trovano in Libia.

Ore 15.49 –  La Nato ”e’ disponibile a venire in sostegno” dell’intervento della coalizione internazionale in Libia ed e’ pronta a farlo ”entro pochi giorni”. Lo ha indicato a Bruxelles il ministro degli esteri francese, Alain Juppe’.

Ore 15.41 – La Turchia vuole dei chiarimenti sui piani della Nato in Libia e ritiene che il modo in cui e’ stata costituita la coalizione per attaccare il paese non e’ conforme alle norme internazionali. Lo ha detto il ministro degli Esteri turco Ahmed Davutoglu. “Abbiamo posto delle domande legittime in occasione della riunione di ieri. Non intendevamo ostacolare il processo”, ha aggiunto il capo della diplomazia turca. La Turchia, membro della Nato, ha chiesto ieri agli altri paesi dell’Alleanza Atlantica di rivedere i piani di un eventuale intervento. “Abbiamo il diritto di porre certe questioni e pensiamo di avere il diritto di ricevere certe risposte”, ha sottolineato il ministro. “La Turchia sara’ sempre amica della Libia e lavorera’ per la sua prosperita’”, ha aggiunto Davutoglu. Secondo la Turchia la risoluzione 1973 dell’Onu non prevede l’avvio di una “guerra globale” in Libia.

Ore 15.40 – L’obiettivo dell’azione intrapresa dalla comunita’ internazionale e’ stato ”chiaramente indicato” ed e’ quello di ”cacciare” Gheddafi: lo ha detto oggi il primo ministro belga Yves Leterme. Parlando alla radio, Leterme ha osservato che, con l’approvazione della risoluzione Onu, la comunita’ internazionale punta alla rimozione del rais libico ed alla sostituzione del suo regime, possibilmente con una democrazia pluralista. ”Gheddafi deve andarse”, ha detto il premier belga, secondo il quale la coalizione dei volenterosi ha una legittimazione che va al di la’ del controllo dello spazio aereo libico e gli da’ la possibilita’ di prendere tutte le misure necessarie per proteggere la popolazione civile.

Ore 15.35 – ”Bossi e’ un uomo molto saggio e in un momento come questo l’intervento militare crea sempre margini di incertezza. Quindi trovo giusto il richiamo alla cautela”: lo ha affermato Roberto Cota, Presidente della Regione Piemonte. Cota ha detto di essere d’accordo con la posizione assunta dalla Lega a livello nazionale sulla questione libica. ”Trovo altrettanto giusta – ha spiegato – la posizione espressa dal ministro Calderoli il quale ha sottolineato che sono necessarie almeno due cose: se esiste un blocco navale, tale blocco deve essere non solo in entrata ma anche in uscita. E poi – ha concluso – deve esserci una presa di responsabilita’ di tutti per la gestione dei profughi”.

Ore 15.09 – ”Io non ho partecipato a nessun evento in quell’occasione”. Lo ha detto la presidente della Regione Lazio Renata Polverini, a margine delle celebrazioni per San Benedetto a Montecassino, a chi le chiedeva se gli onori tributati in passato in occasione delle visite per le leader libico Muammar Gheddafi non fossero stati eccessivi. ”Il rapporto che l’Italia fino ad oggi ha avuto con la Libia, per motivi noti a tutti tra cui le tante imprese che ci lavorano – ha aggiunto – non e’ certo un fatto riservato. Oggi le condizioni sono cambiate e piuttosto che al passato e’ bene guardare a quello che sta accadendo – ha concluso – ma soprattutto al futuro”

Ore 15.01 – Sono appena decollati dall’aeroporto militare Trapani Birgi altri tre Tornado. E’ invece rientrato alla base uno dei due caccia partiti questa mattina. Quello atterrato e’ presumibilmente un Tornado Ids che ha operato per rifornire di carburante in volo gli altri due, partiti precedentemente.

Ore 14.47 – Fonti delle Nazioni Unite hanno reso noto che e’ probabile oggi la convocazione di un Consiglio di Sicurezza a porte chiuse. Le fonti diplomatiche hanno precisato che il Consiglio di Sicurezza dovrebbe riunirsi nel pomeriggio per valutare la situazione in Libia.

Ore 14.46 – Quattro dei sei caccia F16 danesi, ospitati nella base di Sigonella (Ct), sono decollati oggi per una missione. Lo ha reso noto il comandante del 41/o stormo antisom, di stanza nella base siciliana dell’Aeronautica militare, colonnello Luca Tonello. Il comandante della base, che fornisce appoggio nell’operazione Odissey Dawn, ha reso noto che e’ giunto un pattugliatore francese Atlantic, che si aggiungera’ agli Atlantic normalmente di stanza a Sigonella, per effettuare un controllo in mare e ”per prevenire eventuali minacce e prestare soccorso agli immigrati”. E’ stato inoltre reso noto che la base ha fornito appoggio a due F18 proveniente da una portaerei statunitense, che opera nel Mediterraneo. Il livello di allerta sempre ‘Bravo plus’.

Ore 14.35 – La Lega araba conferma la propria preoccupazione per ”le modalita’ su come il rispetto della no fly zone” e’ stata finora attuata, ”in particolare da parte delle forze francesi”. Lo riferiscono fonti diplomatiche a Bruxelles, precisando di avere avuto contatti con rappresentanti della Lega araba al Cairo.

Ore 14.14 – Sono partiti alla volta del Mediterraneo per prendere parte all’intervento militare in Libia i sei caccia-bombardieri F-16 messi a disposizione della coalizione internazionale dal governo della Norvegia: lo ha annunciato la televisione statale, mostrando le immagini del decollo dalla base aerea di Bodoe, nel nord del Paese scandinavo. Un portavoce del Comando delle Forze Armate, tenente colonnello John Espen Lien, ha precisato che i caccia norvegesi faranno base a Sigonella, in Sicilia.