Libia, la diretta: l’Italia non spara, “Nato in campo”. Gli Usa si defilano. Ancora bombe e Misurata “liberata”. Giallo sulla morte di Gheddafi jr.

Pubblicato il 21 Marzo 2011 - 08:52 OLTRE 6 MESI FA

Ore 13.28 – I quattro giornalisti del Nnew York Times’ arrestati dalle forze leali a TGheddafi, in libia, sono stati liberati. A riferirlo è l’ambasciatore turco negli Stati Uniti, come riporta l’Huffington Post. La liberazione dei quattro reporter era stata annunciata venerdì. L’ambasciatore Namik Tan ha diffuso la notizia su Twitter questa mattina. Sul social network, Tan ha scritto che la Turchia avrebbe negoziato con le autorità libiche per il rilascio di Anthony Shadid, Lynsey Addario, Tyler Hicks e Stephen Farrell.

Ore 13.25 – I ribelli ringraziano le forze straniere per i raid aerei ma avvertono: “non vogliamo che truppe di terra straniere intervengano nel conflitto”. Lo ha dichiarato – riporta la Bbc – un portavoce a Bengasi.

Ore 13.20 – I caccia del 31/o Fighter Wing di stanza alla base Usaf di Aviano hanno effettuato questa mattina la quarta missione dall’ inizio delle operazioni in Libia. La conferma si e’ avuta oggi, poiche’ le prime tre missioni si erano svolte nel massimo riserbo tra sabato notte e domenica mattina. Da quanto si e’ appreso, tutti gli aerei hanno gia’ fatto rientro in Friuli. In totale sono circa 40 gli aerei di supporto all’attivita’ bellica che sono giunti alla base di Aviano negli ultimi tre giorni. Secondo gli esperti il ruolo della struttura militare situata in Friuli potrebbe crescere con la prosecuzione delle operazioni in Libia. Il Prefetto di Pordenone, Pierfrancesco Galante, ha convocato il Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico con lo scopo di prevenire eventuali atti terroristici o dimostrativi all’esterno della base. Secondo quanto si e’ appreso, il livello di allerta per i militari americani e’ ancora fermo a ‘Bravo’, il terzo in una scala di cinque.

Ore 13.14 – Il rischio di terroristi o criminali ”infiltrati” tra i libici in fuga esiste: cosi’ ha risposto il ministro dell’Interno Roberto Maroni nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi. ”Abbiamo avuto segnalazioni da servizi europei su rischi di questo tipo e quindi l’attenzione e’ molto alta” perche’ esiste ”la possibilita’ che dalla Tunisia arrivi qualcuno legato al mondo della criminalita’ o, peggio, del terrorismo”. Per questo motivo ”i controlli sono stati elevati” e hanno ”durata maggiore che in passato”.

Ore 13.05 – ”Si’, non e’ ancora stato fissato ma non intendiamo sottrarci alla valutazione delle Camere. Dal punto di vista giuridico e’ sufficiente il voto delle Commissioni, ma dal punto di vista politico riteniamo che il Parlamento non solo debba essere informato ma debba anche esprimersi”. Risponde cosi’ il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi rispondendo a chi gli chiede se ci sara’ un voto parlamentare sulla missione in Libia.

Ore 13.03 – Il premier russo Vladimir Putin ha sostenuto che la risoluzione dell’Onu sulla Libia ricorda ”gli appelli medioevali alle Crociate”.