Libia, la diretta: l’Italia non spara, “Nato in campo”. Gli Usa si defilano. Ancora bombe e Misurata “liberata”. Giallo sulla morte di Gheddafi jr.

Pubblicato il 21 Marzo 2011 - 08:52 OLTRE 6 MESI FA

Ore 14.02 – Cartelli con la scritta ”basta guerra” e cori contro Berlusconi ”che ci ha tradito”. Cosi’ alcune decine di cittadini libici hanno manifestato a Roma, davanti le sedi della Provincia e della Prefettura, per chiedere il cessate il fuoco e per far sentire la loro vicinanza a Gheddafi, ”che non e’ affatto un dittatore”. Un sit-in durato poco meno di mezz’ora. E’ il racconto di un’altra guerra e di un altro paese quello che oggi i cittadini libici hanno fatto. ”In Libia si vive benissimo, anche meglio rispetto all’Italia – dice Nuri Ahusain, presidente della Lega degli studenti libici in Italia -. E’ il miglior paese del nord Africa e dell’Africa intera. Li’ non paghiamo la casa, la luce, gli studenti sono anche sostenuti economicamente. Li’ la dittatura non esiste”. Ecco perche’, dicono, ”siamo scesi in strada per difendere Gheddafi”. ”Non e’ vero che noi libici non lo vogliamo – spiega Ziad Bengola – e, soprattutto, non e’ vero che la maggior parte del paese e’ contro di lui. L’80% del paese e’ con lui”. ”Ieri – ha aggiunto Ahusain – e’ stato colpito con delle bombe un ospedale e questo non e’ il modo di portare la democrazia”. Si dicono contrari alla guerra perche’ sostengono che ”il vero obiettivo e’ colonizzare la Libia”. Tra bandiere libiche e cartelli contro il presidente del Consiglio ”Berlusconi bunga bunga”, i manifestanti hanno anche portato una corona di fiori ”all’ambasciata francese a Roma, altri traditori”. ”Quello che si vede in tv e’ un racconto della guerra e del nostro paese non vero – conclude Ahusain – e noi vogliamo, invece, dire la verita”’.

Ore 14.00 – Un terzo tornado italiano è decollato da Trapani Birgi. Sulla missione viene mantenuto il riserbo, anche se non è escluso che possa trattarsi di caccia destinata ad operare sulla Libia e del loro rifornitore

Ore 13.55 – Altri due tornado italiani sono decollati pochi istanti fa dalla base militare di Trapani Birgi, da cui sono partiti i sei tornado per compiere il raid in Libia ieri sera. Bocche cucite al comando del 37° stormo dell’Aeronautica militare dove non confermano che i due velivoli sono diretti in Libia, ma è altamente probabile che raggiungano anche oggi i cieli di Bengasi.

Ore 13.34 – Due F18 canadesi arrivati nei giorni scorsi si sono levati in volo dalla base militare di Trapani Birgi per effettuare un volo addestrativo.È quanto trapela dalla base che ospita il 37° stormo dell’Aeronautica militare dove gli ufficiali si limitano a dire che durante la settimana ”si effettuano spesso voli di addestramento, rientra nella normalita”’. Ma non è escluso che anche oggi possano partire altri Tornado o caccia per raggiungere i cieli della Libia, come accaduto ieri sera con i sei Tornado decollati poco dopo le 20.