L’ultima di Putin: ha graziato il killer della giornalista Politkovskaya perché ha combattuto in Ucraina

L’ultima di Putin: ha graziato il killer della giornalista Politkovskaya perché ha combattuto in Ucraina, la famiglia di Anna: è una “mostruosa ingiustizia”

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 19 Novembre 2023 - 11:36
L’ultima di Putin: ha graziato il killer della giornalista Politkovskaya perché ha combattuto in Ucraina, la famiglia di Anna: è una “mostruosa ingiustizia”.

L’ultima di Putin: ha graziato il killer della giornalista Politkovskaya perché ha combattuto in Ucraina, la famiglia di Anna: è una “mostruosa ingiustizia”.

L’ultima di Putin: ha concesso la grazia al killer della Politkovskaya, perché ha combattuto in Ucraina.

La giornalista investigativa russa  con cittadinanza statunitense (era nata a New York il 30 agosto 1958), fu assassinata a Mosca il 7 ottobre 2006; freddata a colpi di pistola proprio nel giorno del compleanno dello zar Putin, nell’ascensore del suo palazzo.

La colpa? Aver denunciato l’orrore della guerra in Cecenia. Anna era figlia di due diplomatici ucraini di stanza presso l’Onu; i suoi reportage dalla Cecenia le avevano dato una fama internazionale.

Non risparmiava niente al regime post sovietico di Putin, era una voce scomoda;  più volte era stata minacciata di morte. Ricordava ai suoi connazionali che anche i Ceceni erano cittadini russi al pari degli altri soggetti della Federazione. Aveva anche scritto un libro (“Cecenia, il disonore russo”).

E quando i terroristi ceceni hanno occupato il teatro Dubrovka – ottobre 2002 – Anna era stata chiamata a mediare. Poi la trattativa è  finita nel peggiore dei modi. Cioè col gas immesso nel teatro, la morte di tutti i terroristi e parecchi ostaggi.

UN CONTINUO IMPEGNO CIVILE
Anna ha continuato il suo impegno civile e giornalistico tra crescenti intimidazioni; anche un tentativo di avvelenamento sull’aereo diretto a Beslan, città della Ossezia del Nord, dove i terroristi avevano sequestrato oltre 1.000 persone tra studenti, genitori, insegnanti tenendole segregate in una palestra.

L’irruzione dopo 3 giorni delle forze russe ha provocato la morte di 330 ostaggi e più della metà erano bambini. Tutti i sequestratori furono uccisi tranne uno catturato e poi condannato all’ergastolo. L’azione terroristica è stata rivendicata dai ceceni.

UNA MOSTRUOSA INGIUSTIZIA
La famiglia di Anna e’ rimasta indignata per la scarcerazione del killer della giornalista che lavorava per la “ Novaya Gazeta “ un giornale indipendente (oggi la redazione è all’estero) diretta da un premio Nobel.

È il caso di ricordare che anche l’avvocato Markelov di Anna che seguiva il caso è morto avvelenato 3 anni dopo nelle consuete “ circostanze misteriose”. La vicenda della scarcerazione del killer ha fatto il giro del Mondo ed ha contribuito a tornare sulla guerra in Ucraina , un conflitto ignorato, finito nel dimenticatoio.

I media volubili e la politica ondivaga hanno virato sulla tragedia Medio-Orientale e così una guerra che da quasi 2 anni insanguina un Paese Europeo ritorna nei radar con questa notizia “forte”. Una notizia che fa riflettere e ricordare come “ i limiti del male considerati già estremi possano sempre e ancora essere superati” ( copyright Roberto Fabbri).

Il killer Sergei Khadzhikurbanov è stato scarcerato per meriti di guerra essendosi arruolato per combattere contro gli ucraini. Una soluzione che ha indignato il mondo. Verdetto pazzesco.