ROMA – Il generale Khalifa Haftar, l’uomo forte della Cirenaica sta conducendo le sue milizie verso Misurata, ultimo presidio libico al fianco di Fayez al-Sarraj, il premier assediato in un’enclave che va restringendosi attorno a Tripoli.
Come a Baghdad e Erbil in Iraq, sono ore di apprensione per la presenza nei teatri di guerra dei soldati italiani impegnati nelle missioni all’estero. “Priorità assoluta” alla sicurezza dei militari italiani. Dal capo dello Stato, Sergio Mattarella al premier Giuseppe Conte al ministro della Difesa Lorenzo Guerini, l’indicazione è netta. Ed i contingenti nazionali impegnati nei teatri caldi di Iraq, Libia, Afghanistan, Somalia, Niger e Libano, sono in stato di prontezza massima.
Iraq. Nei bunker dopo l’attacco iraniano
L’Italia, dopo gli Usa, rappresenta il paese con più soldati all’interno della coalizione internazionale anti Isis in Iraq. Dopo l’evacuazione di una quarantina di uomini dalla base americana Union 3 a Baghdad, notte di fuoco ad Erbil per il personale impegnato nella missione Prima Parthica, costretto a rifugiarsi in un bunker dopo l’attacco missilistico iraniano.
Per ora, dunque, gli italiani non abbandonano le missioni, ma tutte le opzioni sono sul tavolo dei vertici militari con l’obiettivo di minimizzare i rischi per il personale impegnato.
Libia. Il fronte si sposta a Misurata
In Libia sono dislocati 300 militari dall’estate del 2016, quando il governo Renzi ha dato il via libera alla missione denominata “Ippocrate”. La caduta di Sirte, come ha notato un analista interpellato da Le Monde, ha scoperto il fianco orientale di Misurata. Le milizie di Haftar hanno annunciato raid anche nella zona di Abugrein, già nel territorio della municipalità e a meno di cento km dalla città.
Somalia, gli islamisti di Al-Shabab alzano il tiro
Un altro fronte caldo dove sono presenti i soldati italiani è la Somalia. Lo scorso settembre l’attentato degli islamisti di Al-Shabab ha messo rischio la sicurezza del contingente.
“Al Shabaab sta alzando il tiro -segnala il sito InsideOver.com -, anche contro alcune basi statunitensi della zona: il 30 settembre scorso alcuni miliziani dell’organizzazione jihadista, affiliata ad Al Qaeda, hanno attaccato una base Usa, domenica un altro tentativo del genere è stato provato in Kenya”. (fonti Ansa, InsideOver.com)