Obama, la sicurezza e l’energia: “Europei, voi che fate?”

di Wersamé Dini Casali
Pubblicato il 27 Marzo 2014 - 11:04 OLTRE 6 MESI FA
Obama, la sicurezza e l'energia: "Europei, voi che fate?"

Obama, la sicurezza e l’energia: “Europei, voi che fate?”

ROMA – Obama, la sicurezza e l’energia: “Europei, voi che fate?” La visita in Europa di Obama coincide con la necessità degli Stati Uniti di verificare le condizioni del Patto Atlantico. Il leader Usa consegnerà all’Europa un messaggio chiaro: “La libertà non è gratis”. La libertà, cioè, di avere frontiere sicure, di rafforzare la sicurezza militare soprattutto dopo la sfida armata di Putin in Crimea. La libertà di assicurarsi un approvvigionamento energetico senza dover passare forzatamente dal gas russo. La libertà di intensificare l’integrazione dei mercati Usa-Europa attraverso la stipula del TTIP ((Transatlantic Trade and Investment Partnership) e cioè il gigantesco mercato unico Usa-Ue per merci, investimenti e servizi.

Queste libertà hanno un costo. Sedere al tavolo atlantico protetti dallo scudo Usa significa fare la propria parte e accollarsi la responsabilità di finanziare i programmi di difesa (il taglio nell’acquisto dei supecaccia F-35 va nella direzione contraria). Emanciparsi da una politica energetica dipendente dal gas di Mosca sarà possibile grazie a quello americano ma bisognerà rimuovere gli ostacoli burocratici, le resistenze ambientaliste (specie sullo shale gas) per risultati che saranno apprezzabili solo nel medio lungo termine.

E sulla crescita, lo sviluppo del commercio e degli investimenti transatlantici l’Europa dovrà liberarsi dei vincoli e dai lacci che proteggono i servizi, i prodotti e in generale gli elevati standard di controllo e qualità che trovano riscontro solo in Europa (dalla denominazione di origine ai divieti sugli Ogm). Questa la sfida, queste le richieste, Obama sembra domandare, “Europei, voi che fate?”