putin foto ansa putin foto ansa

Putin spiana e si prende il Donbass, 9 maggio guerra finita…Pro memoria russo per chi si illude

Un fatto: l’Armata di invasione russa attaccherà pesantemente per occupare il Donbass. E lo farà eliminando dalle sue opzioni la possibilità di non riuscirci. Quindi disposta a spianarlo il Donbass pur di prenderlo.

Una speranza

Speranza, per così dire di realismo…pavido: Putin si prende il Donbass e la guerra finisce lì.

Una data: il 9 maggio.

Una data cui aggrapparsi, una data cui appendere la fine della guerra: 9 maggio celebrazione della vittoria russa nella grande guerra patriottica contro il Terzo Reich di Hitler (guerra il cui obiettivo esplicito dei nazisti era la riduzione in schiavitù di quelli che il nazismo catalogava come sottouomini in quanto slavi). Putin aggiunge alla celebrazione il trofeo della presa del Donbass. L’Ucraina non è caduta, Kiev non è stata presa ma a Putin basta o si fa bastare il Donbass. Quindi 9 maggio guerra finita. Putin non ha vinto ma non ha certo perso. L’Occidente non ha né vinto né perso, l’Ucraina ha perso una parte del paese ma poteva perdersi tutta. Basta sparare, si riprendono, se non gli affari, almeno i contorni e i giorni della tregua reciprocamente ostile.

Un’illusione…che questo sia il film

Non è detto che l’Armata di invasione e Putin per prendere il Donbass non varchino parecchie linee rosse varcate le quali altro che guerra finita il 9 maggio. Uso di armi chimiche o chimico batteriologiche se l’esercito ucraino resiste con efficacia. Bombardamenti su linee di rifornimento per gli ucraini basate anche fuori dal territorio. Portavoce e ministro del Cremlino lo hanno minacciato più volte, esplicitamente. I russi varcheranno ogni linea di condotta per prendersi il Donbass, letteralmente correranno ogni rischio perché per Putin è enorme il rischio insito nel non prendersi il Donbass. Difficilmente una guerra finisce la settimana dopo parte della popolazione invasa è stata…spianata.

Non è detto che l’Occidente non sia chiamato a reagire ancora di più e più direttamente proprio dall’azione militare russa. Non è detto, anzi proprio no che l’Ucraina non occupata a quel punto smetta di combattere. Tutt’altro. 

Parola di russi…

Lo sanno e lo dicono quei pochi russi che, in qualche modo autorizzati, parlano con la stampa occidentale. Sono ex consiglieri e/o interpreti con cognizione di causa del pensiero strategico di Putin. Sono persone che mostrano di sapere perché l’invasione dell’Ucraina. Uno per tutti, SergeyKaraganov, a colloquio con Federico Fubini. “La nostra è una guerra di sopravvivenza, contro l’Occidente…Occidente, un cancro di cui dobbiamo fermare la metastasi”.  “Dobbiamo distruggere Versailles. 2 (cioè l’assetto e i confini europei determinatisi dopo la caduta dell’Urss ndr)”. “La guerra sarà usata per ristrutturare la società russa, diventerà più militante spingendo fuori dall’élite gli elementi non patriottici”. “Se va avanti così saranno colpiti obiettivi in Europa, per distruggere le vie di comunicazione…”.

Vista, teorizzata, vissuta e anche detta da Mosca la campagna d’Ucraina è una fondamentale battaglia di una guerra di sistema all’Occidente. Pro memoria sia per chi si illude che…diamo a Putin il Donbass e facciamola finita. Pro memoria anche per chi si lascia illudere dal Putin folle delirante…Il gruppo dirigente di Mosca sa quel che fa o meglio fa quel che vuole: una guerra all’Occidente per ridurne confini, potenza, libertà. Non finirà il 9 maggio 2020, di chiunque quel giorno sia il Donbass ucraino.

 

Gestione cookie