BEIRUT – Le forze di sicurezza siriane hanno aperto il fuoco contro manifestanti a Samnin, località nei pressi di Daraa, nel sud della Siria ed epicentro delle rivolte anti-regime. Lo riferiscono testimoni oculari citati dalla tv panaraba al Arabiya, che parlano di 20 morti.
Nel paese oggi, 25 marzo, anche una manifestazione pro-regime. Migliaia di siriani hanno sfilato a Damasco in sostegno del presidente Bashar al Assad, al potere da undici anni dopo averlo ereditato dal padre Hafez, e in favore del Baath, di fatto il partito unico da quasi mezzo secolo. Lo riferisce la tv di Stato siriana, che ha trasmesso le immagini del corteo lealista, che dalla centrale Grande Moschea degli Omayyadi, ha sfilato nelle vie della città vecchia e del mercato coperto Hamidiye, mostrando poster del rais, sventolando bandiere siriane e brandendo cartelloni con su stampato il logo del ”partito arabo socialista Baath”.
”Con lo spirito, col cuore, ci sacrifichiamo per te oh Bashar”, è stato lo slogan più scandito, secondo quanto mostrato dall’emittente di regime.
Secondo quanto riferito all’ANSA da uno degli organizzatori del sit-in di Duma, raggiunto telefonicamente via Skype, circa tremila giovani siriani sono ora assembrati nella piazza centrale di Duma, sobborgo a nord di Damasco, e chiedono ”il rilascio dei prigionieri” e rifiutano ”ogni negoziato col governo fino alla caduta del regime”.
Il giovane, che per ragioni di sicurezza ha preferito rimanere anonimo, ha affermato di esser ”stato momentaneamente fermato da agenti di sicurezza in borghese” ma di esser ”stato liberato dai suoi compagni” e di esser riuscito ”a diffondere video trasmessi durante gli scontri di oggi” contro le forze dell’ordine. ”A Duma non ce ne andremo. Per ora siamo più numerosi delle forze di sicurezza locali”, ha aggiunto il ragazzo trentenne.
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