Usa 2012, Romney: “Obama vuole uno stato assistenziale”

Pubblicato il 13 Gennaio 2012 - 09:26 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ''In queste elezioni è in gioco non solo la rinascita della nostra economia, ma anche l'anima dell'America: un paese capitalista, un'economia di mercato. Obama vorrebbe trasformarci in uno Stato assistenziale all'europea''. Lo dice Mitt Romney, candidato alle primarie dei repubblicani per la corsa alla Casa Bianca, in un'intervista a Repubblica in vista del voto in South Carolina.

Romney spiega di non aver nulla contro i popoli europei, in particolare con Italia e Grecia, ma sottolinea che se nell'ambito della crisi ''l'America dovesse seguire le ricette di quei Paesi, non c'è nessuno che potrebbe salvare noi da una bancarotta''.

''E' evidente – aggiunge – che alcuni governi europei hanno agito in modo irresponsabile, portando i loro bilanci pubblici sull'orlo del default''. Nei confronti dell'attuale presidente Usa ''la discriminante è chiara: lui ha in mente una società di tipo assistenziale, all'europea, dove i cittadini dipendono dallo Stato, dove il settore pubblico si prende cura di ciascuno dalla culla alla tomba.

La forza dell'America è sempre stata un'altra – rimarca Romney -: siamo la nazione della libertà e dell'opportunità''. Parlando di disuguaglianza e redistribuzione, prosegue, si ''aizza una parte della nazione contro l'altra, si istiga alla lotta di classe. Continuando a prendere di mira i milionari questo presidente incoraggia l'invidia e il risentimento contro chi ha avuto successo''.

''Con me presidente – afferma – l'America tornerà ad essere la meta prediletta degli investitori e degli innovatori''. Per Obama a suo avviso pesa anche il fallimento in politica estera e lo dimostra la deriva al nucleare dell'Iran: ''questo presidente non è riuscito a impedirlo''.

''Questo – conclude – è un presidente che sente il bisogno di chiedere scusa per l'America, io non lo farò mai''.