Usa allarmati da crescita presenza marina cinese negli oceani

Pubblicato il 25 Aprile 2010 - 08:37 OLTRE 6 MESI FA

Nave da guerra cinese

La marina militare cinese è sempre più presente in tutti gli oceani, dal Pacifico all’Oceano Indiano, dallo Stretto di Malacca fino al Golfo Persico. Secondo il New York Times i, la nuova strategia navale di Pechino, detta della “difesa nei mari lontani” preoccupa Washington, che teme di perdere la sua tradizionale egemonia mondiale.

Il quotidiano scrive che la nuova strategia rappresenta una rottura significativa con il passato , cioé la tradizionale dottrina difensiva delle coste o dalla minaccia rappresentata, secondo il governo di Pechino, dai nazionalisti di Taiwan.

Ora, gli ammiragli cinesi sostengono di voler far scortare tutte le navi commerciali della Cina, il primo esportatore mondiale, anche in mari lontani come quelli del Golfo Persico. Ha in particolare colpito, alla fine del mese scorso, la presenza di due navi da guerra nel porto di Abu Dhabi, una prima assoluta, almeno in questi ultimi decenni.

In un intervento al Congresso, nella seconda metà di marzo, l’Ammiraglio Robert Williard, responsabile per il comando Usa nel Pacifico, aveva indicato ad una commissione del Congresso degli Stati Uniti che l’ampliamento della presenza militare cinese negli Oceani è ” parecchio impressionante”.

Pechino ha per esempio sperimentato missili balistici a lungo raggio in grado di colpire aerei nemici e sta mettendo a punto una nuova sofisticata gamma di sottomarini capaci di impedire alle navi nemiche di penetrare nelle acque considerate strategiche in caso di conflitto.

Il nuovo atteggiamento della Cina non preoccupa soltanto gli Stati Uniti ma suscita inquietudine nell’area, in particolare in paesi come il Giappone. Secondo il Washington Post il governo di Tokyo sta ripensando la propria posizione sulla base americana di Okinawa – che la popolazione locale vuole venga spostata – anche alla luce del nuovo atteggiamento cinese.

A metà aprile navi da guerra cinesi hanno partecipato a manovre vicino al Giappone senza avvertire  preventivamente le autorità di Tokyo, mentre Washington sta pensando di rafforzare la propria presenza militare sull’isola di Guam, la maggiore delle isola dell’arcipelago delle Marianne, che appartiene agli Stati Uniti. Usa