Il ”duro” Clint Eastwood non si sogna nemmeno di essere per Obama

Pubblicato il 7 Febbraio 2012 - 19:33| Aggiornato il 8 Febbraio 2012 OLTRE 6 MESI FA

Clint Eastwood

LOS ANGELES, STATI UNITI – Ve lo immaginate Clint Eastwood, duro come il cuoio, che con la sua six-shooter o Colt calibro 0.45 fa strage senza pietà di cattivi nelle praterie o tra i grattacieli di New York, iscritto al partito democratico americano, che tra l’altro vorrebbe abolire il diritto dei bravi cittadini dell’Unione di possedere quantità di armi impressionanti?

Occorrerebbe un grosso sforzo di fantasia. ”Clint è repubblicano col marchio doc da quando è nato”, scherza un suo amico che lo conosce bene. ”Per lui i democratici, come li definisce, sono una schiera di ‘Patagonia Patsies’, ovvero, in gergo, smidollati, probabilmente gay, che passano il tempo a proteggere flora e fauna di quella lontana regione invece di cacciare i bisonti rischiando la vita”.

Beh, Clint è rimasto esterrefatto quando in uno spot pubblicitario sbandierato al Superbowl, l’evento sportivo più seguito d’Amerca, si insinuava che le sue inclinazioni politiche erano per il presidente Barack Obama. ”Non mi sogno nemmeno lontanamente di essere politicamente affiliato con Obama”, ha detto Clint dopo lo spot in cui è protagonista della pubblicità della Chrysler andata in onda durante l’intervallo del Super Bowl.

Ha negato senza mezzi termini che si trattasse di un annuncio pro-Obama, ma per la sua ambiguità lo spot sta facendo parlare in America e alcuni vedono nella pubblicita’ di due minuti un messaggio politico a favore dell’attuale presidente.

”Doveva essere un messaggio sulla crescita dell’occupazione e sullo spirito degli Stati Uniti. E penso che tutti i politici siano d’accordo su questo”, ha detto ancora il divo di Hollywood davanti alle telecamere della rete Fox News.

Eastwood, ex sindaco repubblicano della cittadina di Carmel, in California, nel novembre scorso aveva pero’ parlato al Los Angeles Times del piano di salvataggio dell’industria automobilistica sostenendo che ”non dobbiamo salvare le banche e le societa’ automobilistiche. Se un amministratore delegato non riesce a capire come rendere redditizia la sua azienda, allora non dovrebbe essere l’amministratore delegato”. Con i metodi di Clint probabilmente andrebbe impiccato al ramo di un albero.

Anche il numero uno di Fiat-Chrysler Sergio Marchionne è corso ai ripari dicendo che lo spot andato in onda per la finalissima del Superbowl non ha nulla a che fare con la campagna elettorale: ha ”zero contenuto politico”, ha spiegato Marchionne ai media che immaginavano un Clint Eastwood democratico.