Usa ed Europa, il ritorno dell’Occidente. Obiettivi: contrastare la Cina, tenere a bada la Russia

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 16 Giugno 2021 - 08:45 OLTRE 6 MESI FA
Usa ed Europa, il ritorno dell'Occidente. Obiettivi: contrastare la Cina, tenere a bada la Russia

Usa ed Europa, il ritorno dell’Occidente. Obiettivi: contrastare la Cina, tenere a bada la Russia (Foto Ansa)

Usa ed Europa ci provano, ci stanno provando a configurare un ritorno dell’Occidente come cosa unita e attore primario sulla scena internazionale. Anzi Usa ed Europa stanno provando qualcosa di più: non solo un ruolo di primo piano per l’Occidente, provano anche a correggere quella che ora appare loro come una direzione pericolosa dei rapporti di forza geo politici.

La direzione secondo la quale la Cina destinata a diventare dominante con la sua potenza economica, la direzione secondo la quale le autocrazie, Cina e Russia in primo luogo, impongono, prendono, reprimono all’interno e si espandono all’esterno dei confini. Con l’Occidente che subisce, al massimo protesta.

La Cina: avversario da contrastare per Usa e Europa

La Cina che usa come carburante della sua economia anche il lavoro forzato per l’etnia degli juguri, la Cina che tradisce i parti su Hong-Kong e fa carta straccia degli impegni a mantenere lì la promessa di mantenimento della democrazia, la Cina che dichiara la sua “sovranità” su tutto l’arco di acque e isole e isolotti del cosiddetto mar cinese, espressione geografica che Pechino vuole trasformare in realtà politica, la Cina che usa l’interdipendenza tra la sua e le economie dell’Occidente come campo dove gioca senza regole condivise se non con se stessa.

Gli Usa di Biden e l’Europa della Ue a questa Cina dichiarano aperto contrasto, al punto di ipotizzare e cominciare ad allestire un piano, un gigantesco piano di maxi finanziamenti per maxi strutture e aziende che sia alternativo alla montagna di miliardi cinesi che stanno colonizzando paesi e aree dell’Africa e e dell’Asia.

Non solo, l’Occidente prende atto della sua dipendenza dalla Cina per minerali e materie prime fondamentali  e smette di pensare: compriamo in Cina quel che ci serve. Non solo, l’Occidente della Cina decide e dichiara di non fidarsi. Appena un gradino sotto quanto a durezza l’atteggiamento tratteggiato verso la Russia.

Il vertice Biden-Putin dirà quanto successo avrà avuto la nuova impostazione occidentale nei rapporti con Mosca. L’input è che la Russia stia a casa sua, nei suoi confini territoriali, dismetta ogni espansionismo e soprattutto dismetta il costante disturbo, al limite del boicottaggio, dei sistemi socio-economici-politici dell’Ocidente.

La pace dei dazi

Per tentare di far questo l’Occidente prova a tornare uno e unito: primo atto la pace dei dazi. Niente più dazi tra Usa e Ue almeno per cinque anni. Fine della battaglia commerciale e doganale sotto il segno della Boeing da una parte di Airbus dall’altra. Nell’immediato un vantaggio di circa tre miliardi per sponda dell’Atlantico. Ma soprattutto il segnale, forte, che l’Occidente prova a non avere crepe al suo interno.

Eurobond, la nascita di una potenza

Ci prova l’Occidente, ci prova la Ue. Con la nascita degli eurobond. Emesse sul mercato le prime obbligazioni garantite dalle Ue: 20 miliardi a fronte di una richiesta sette volte superiore, quindi tasso 0,1%. La Ue fa debito comune, gli Stati della Ue mettono in comune il debito per finanziare Next Generation Ue.

Impensabile solo due anni fa. Un atto di forza della Ue, la nascita degli Eurobond è la venuta al mondo di una potenza economica consapevole di se stessa, l’Europa appunto.