Usa, elezioni. Santorum lascia primarie con onore, via libera a Romney

Pubblicato il 11 Aprile 2012 - 12:23 OLTRE 6 MESI FA

Rick Santorum annuncia il suo ritiro dalle primarie

WASHINGTON, STATI UNITI – Rick Santorum, il cattolico ultraconservatore di origini italiane abbandona la corsa alla Casa Bianca, dopo essersi battuto con ostinazione e coraggio, spianando così completamente la strada alla nomination del mormone milionario Mitt Romney come l’anti-Obama. L’ex senatore della Pennsylvania comunque assicura: ”Continuerò a combattere” per la sconfitta dell’attuale presidente.

Romney, con la nomination ormai a portata di mano, ed ora libero di concentrare i suoi attacchi sul presidente Barack Obama, si congratula con Santorum per la campagna svolta: ”Ha dimostrato di essere una voce importante per il partito e per il Paese”.

L’ex speaker della camera, Newt Gingrich, sotto pressione da parte dei repubblicani per lasciare, non vuole sentire ragioni e invece ribadisce: ”Restero’ in gara fino alla convention di Tampa”.

Santorum, che era in svantaggio anche nei sondaggi nel suo stato, la Pennsylvania, dove la primaria si svolge il 24 aprile, cita i problemi di salute della figlia piu’ piccola, Bella, per l’abbandono della corsa. ”Abbiamo preso la decisione nel fine settimana: la campagna per me è finita, la sospendo da oggi, ma non smettero’ di combattere” afferma a Gettysburg, sito storico e cruciale della guerra civile americana. Nel suo discorso Santorum non nomina Romney: i due comunque probabilmente si incontreranno a breve, secondo indiscrezioni.

Romney ha bisogno di recuperare il voto ultraconservatore evangelico, soprattutto negli Stati del Sud, dove Santorum si e’ invece affermato con forza. L’ex-senatore ha vinto complessivamente in 11 stati e ottenuto 3,2 milioni di voti contro i 4,6 milioni di Romney. Il ricovero di Bella ”ci ha fatto riflettere”, afferma. Bella soffre di una rara malattia genetica e, da quando e’ iniziata la campagna, e’ gia’ stata ricoverata in due occasioni per complicazioni. In tutte e due le occasioni, Santorum aveva sospeso la campagna elettorale per alcuni giorni, cosi’ da portele stare vicino.

Romney resta cosi’ il candidato piu’ probabile alla nomination repubblicana, anche se finora ha ottenuti solo il 60% dei delegati necessari. Nei prossimi appuntamenti si trovera’ a doversi scontrare solo con Ron Paul e Newt Gingrich che non rappresentano sfide importanti. Ex-speaker della Camera, Gingrich ha detto: ”Sono impegnato a restare fino alla convention di Tampa”, dice in un comunicato, ”Perchè siamo consapevoli che solo un conservatore puo’ tutelare la vita, difendere la Costituzione, e riportare l’occupazione e la crescita economica”.

A Rick Santorum va riconosciuto il merito di essersi affermato come una rivelazione uscita dall’oscurità quando, all’inizio della campagna delle primarie, ha affrontato senza soldi e organizzazione gli altri candidati, in cima a tutti Romney, assai ben più piazzati e finanziati di lui. Abbandona la gara, dopo aver non di rado dato parecchio filo da torcere a Romney ed agli altri ed essersi reso protagonista dei maggiori dibattiti etici della campagna elettorale.

Santorum è padre di sette figli, tra cui Bella, la più piccola, 3 anni, afflitta dalla sciagura di una grave malattia. Con i suoi forti valori cristiani – secondo indiscrezioni frequenta una chiesa fuori Washington dove la messa e’ pronunciata in latino – Santorum si e’ imposto negli stati conservatori del Sud, che considerano Romney un moderato. Famoso per la sua intransigenza, Santorum e’ un ”conservatore coerente nelle parole e nei fatti”, come si descrive sul proprio sito internet.

E’ profondamente contrario ai matrimoni gay, all’aborto e alla contraccezione. Sposato da 21 anni, Santorum e’ nato il 10 maggio 1958 a Winchester, in Virginia. Suo padre e’ un immigrato italiano e sua madre di origini italo-irlandesi. Difensore del valore della famiglia, Santorum non ha mai esitato a invitare i suoi figli e sua moglie a unirsi a lui nei comizi. E’ stato eletto per la prima volta alla Camera nel 1990 e ha ottenuto un seggio in Senato nel 1995. Nella corsa alla Casa Bianca non ce l’ha fatta, ma è praticamente scontato che di lui in politica si sentirà parlare ancora.