Gli Usa metteranno fuori legge l’aborto?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Luglio 2018 - 10:52 OLTRE 6 MESI FA
Gli Usa metteranno fuori legge l'aborto?

Gli Usa metteranno fuori legge l’aborto?

ROMA – Dobbiamo aspettarci che gli Stati Uniti, il paese che per peso economico e influenza culturale decreta gli stili di vita nel resto del mondo, nel futuro prossimo metteranno fuori legge le norme che salvaguardano il diritto delle donne ad abortire? [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] La questione è drammaticamente attuale: il presidente Trump ha appena nominato infatti il nuovo giudice della Corte Suprema, il conservatore Brett Kavanaugh, per sostituire Anthony Kennedy.

Ora, la Corte Suprema, la più alta corte federale Usa i cui membri mantengono la carica a vita, con Kavanaugh avrebbe una solida maggioranza conservatrice, in grado di porre fine alla stagione dei diritti civili di segno obamiano. A meno che il Senato non approvi la scelta del presidente: si annuncia battaglia ma i repubblicani hanno la maggioranza.

Il timore dei liberal infatti è che una Corte Suprema a maggioranza conservatrice possa rivedere la Roe v Wade, la sentenza della Corte suprema che nel 1973 riconobbe il diritto della donna ad abortire uniformando le diverse leggi dei singoli stati federali, una sentenza che non dice che l’aborto è legale ma limita l’ingerenza dello Stato nella sfera intima e privata dell’individuo. I repubblicani intravedono invece nella nomina di un giudice conservatore una vittoria dei pro-vita e quindi contro le interruzioni di gravidanza.

Ma chi è Kavanaugh, perché la sua nomina fa così discutere? Favorito dall’establishment repubblicano, insider di Washington e scettico della regolamentazione, Brett Kavanaugh, 53enne giudice della corte di appello, è sposato con due figlie, negli ultimi 20 anni di carriera è stato il vice di Kenneth Starr nelle indagini sullo scandalo che ha travolto Bill Clinton ed ha lavorato alla Casa Bianca di George W. Bush.

Come giudice della corte di appello ha inflitto duri colpi alla regolamentazione federale, messo in dubbio i diritti sull’aborto e si è schierato a favore della libertà per il possesso di armi. Kavanaugh ha stilato gran parte della bozza del rapporto Starr, che ha portato all’impeachment di Clinton includendo anche dettagli espliciti sul rapporto sessuale dell’allora presidente con Monica Lewinsky. Negli anni successivi ha rivisto però la sua dura posizione sull’impeachment, chiedendo al Congresso di schermare i presidenti in carica dalle cause e dalle indagini penali.

E questo perché ”un presidente che è preoccupato da indagini in corso fa inevitabilmente un lavoro peggiore” aveva scritto nel 2009. Dopo aver gestito le nomine dei giudici alla Casa Bianca, George W. Bush lo ha nominato nel 2003 giudice della corte d’appello ma i democratici hanno bloccato la sua nomina per tre anni. Da giudice della corte d’appello, Kavanaugh si è affermato come ‘nemico’ delle regole imposte dal governo, votando per l’abolizione delle norme emesse dall’Agenzia per la Protezione Ambientale di Barack Obama.

Nel 2011 ha votato per l’abolizione della legge del Distretto di Columbia che metteva al bando i fucili semi-automatici e richiedeva che tutte le armi fossero registrate. Sui diritti all’aborto non ha mai emesso una sentenza diretta, ma si è schierato con l’amministrazione Trump nella battaglia contro una teenager illegale che voleva interrompere la sua gravidanza mentre era sotto custodia delle autorità federali.