Usa, riforma sanitaria: Ultimo sì della Camera, completo successo di Obama

Pubblicato il 26 Marzo 2010 - 09:19 OLTRE 6 MESI FA

Dopo avere approvato la storica riforma della sanità, il Congresso degli Stati Uniti ha dato il via libera al pacchetto di “correzioni” alla legge garantendo un totale successo a Barack Obama e alla sua amministrazione. La Camera ha approvato con 220 voti favorevoli e 207 contrari l’insieme delle modifiche che, poche ore prima, avevano già avuto il semaforo verde del Senato (56 voti favorevoli e 43 contrari).

Le 153 pagine del provvedimento erano state già approvate dalla Camera domenica scorsa, ma all’esame del Senato vizi procedurali avevano portato ad alcune piccole correzioni del testo. La costituzione americana prevede che una legge sia approvata sia alla Camera che al Senato nella stessa lettura, in caso di modifiche anche lievi ad un disegno di legge da parte di una delle camere, anche l’altra deve ratificarle.

Dopo il passaggio alla Camera il testo potrà essere adesso firmato dal presidente Barack Obama, che in questo modo completerà il quadro della riforma dopo la ratifica del provvedimento principale, da 1200 pagine, martedì scorso.

A questo punto il presidente può affrontare i repubblicani. «Se vogliono combattere, sono pronto alla lotta» ha detto durante un comizio ad Iowa City, «non credo che gli americani vorranno rimettere alla guida l’industria delle assicurazioni sanitarie: abbiamo già sperimentato cosa significa e non vogliamo tornare a quel punto».

I repubblicani, che hanno votato in massa contro la riforma, hanno promesso ai democratici di trasformare la campagna elettorale per il voto di mediotermine a novembre in un referendum sulla riforma mettendo sotto accusa i democratici che l’hanno approvata.

Ma il presidente Obama, che ha conseguito con la riforma un successo sfuggito per un secolo a numerosi altri inquilini della Casa Bianca, ha raccolto la sfida dicendosi certo che gli americani, una volta provati nei prossimi mesi i benefici della nuova legge, premieranno alle prossime elezioni il partito che ha sostenuto la storica riforma.

Il dibattito sulla riforma, durato oltre un anno negli Usa, ha lasciato strascichi pesanti: alcuni deputati democratici hanno ricevuto questa settimana minacce di morte (e lanci di mattoni negli uffici) per avere approvato la nuova legge.