Usa, lo stilista di Michelle rischia il fallimento

Pubblicato il 25 Ottobre 2010 - 18:30 OLTRE 6 MESI FA

Michelle Obama con l'abito di Tracy Feith

Regale e commossa, il 20 gennaio 2009 Michelle Obama attraversò Washington vestita di giallo. Tutto il mondo il giorno dopo parlò di quel suo vestito, disegnato dalla stilista americana di orgine cubana Isabel Toledo. Cosìcome, il giorno dopo, tutto il mondo parlò del vestito bianco monospalla indossato dalla first lady nella notte del gran ballo, disegnato dallo stilista di origine taiwanese Jason Wu. E tutto il mondo parlò del vestito rosso e nero indossato da Michelle nella victory night di Chicago, il 5 novembre 2008, disegnato dal messicano Narciso Rodriguez.

Ogni capo indossato da Michelle in quei giorni di festeggiamenti per la vittoria delle elezioni è diventato per il suo creatore uno spot pubblicitario di portata planetaria. Così non è stato per un quarto stilista di Michelle, il newyorkese di origine texana Tracy Feith, un ex campione di surf convertitosi alla moda che in quei giorni ‘firmò’ il vestito a fiori grigio e nero indossato da Michelle Obama in occasione del Wednesday’s National Prayer Service, il tradizionale incontro di preghiera al quale tutti i neopresidenti americani partecipano a Washington insieme alla consorte dopo aver messo piede alla Casa Bianca.

Di quel vestito vennero distribuite le foto, ma sarà per il tipo di appuntamento, sarà per il vestito in sé, resta il fatto che la pubblicità del capo restò circoscritta a Washington e poco più. Oggi, a un anno e mezzo di distanza, lo stilista Feith e la sua partner Susan Winget rischiano il fallimento. Secondo quanto riporta il Daily News non hanno pagato gli affitti della loro boutique newyorkese e hanno ricevuto un’ingiunzione di pagamento dalla Manhattan Superior Court per una cifra complessiva superiore ai 200mila dollari.

Nonostante lo stilista abbia ‘firmato’ altri vestiti di Michelle, come quello dello scorso settembre indossato in occasione del pranzo offerto alle first ladies a New York per l’Assemblea Generale dell’Onu, il designer di origine texana continua a non ricevere l’attenzione sperata, al punto che sarebbe in ritardo con i pagamenti dell’affitto sia dei locali di New York, sia di quelli di Montauk, a Long Island.

”E’ una vergogna che uno stilista di successo come lui riceva notorietà solo per il fatto che non paga l’affitto” ha commentato Edward Shapiro, uno dei legali della società debitrice degli affitti. Nessun commento da parte di Feith e del suo entourage.