Wikileaks, i documenti attaccano Berlusconi. E lui ci ride su

Pubblicato il 29 Novembre 2010 - 00:32 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi e Vladimir Putin

Un uomo ”incapace e vanitoso”, amante delle ”feste selvagge” e, anche per questo, ”stanco”. Dalle rivelazioni di Wikileaks emerge un giudizio tutt’altro che lusinghiero di Silvio Berlusconi. Un leader ”fisicamente e politicamente debole”, secondo le relazioni delle sedi diplomatiche americane in Italia intercettate dal sito internet di Julian Assange, che lo accusano di essere il ”portavoce” di Putin in Europa. Tanto da spingere la segreteria del Pd a parlare, alla luce delle indiscrezioni rilanciate dai giornali internazionali, del ”discredito a cui Berlusconi ha portato l’immagine dell’Italia nel mondo”.

Il diretto interessato non commenta, attenendosi al silenzio annunciato in giornata dal ministro degli Esteri Franco Frattini su notizie ”non confermate né certificate”. Ma secondo fonti autorevoli, la sua reazione, quando ad Arcore gli è stato riferito il contenuto delle rivelazioni sull’Italia, è stata una bella risata. Non fosse altro perché non si può giudicare il rapporto fra Italia e Stati Uniti, è il ragionamento del premier emerso in ambienti del Pdl, dai dispacci di qualche diplomatico.

Quello che conta sono soprattutto le relazioni fra i leader, che Berlusconi ha sempre considerato ”ottime” a cominciare proprio da quelle con Barak Obama. E questo, come da sempre spiega il premier, si ragiona sempre in ambienti del Popolo della libertà, vale sia dal punto di vista personale che per le scelte di politica estera compiute nel corso degli anni.

Nel caso di Roma e Washington, dunque, il rapporto di amicizia è solido e non sarà messo in discussione da alcuni dispacci diplomatici, sistengono le medesime fonti del Pdl. Il premier, si ricorda ancora, ha sempre difeso il suo rapporto privilegiato con Vladimir Putin. Un rapporto ”straordinariamente stretto”, secondo un documento catturato da Wikileaks e diffuso dal New York Times.

Mentre il Sunday Telegraph racconta delle preoccupazioni americane per l’intesa Eni-Southstream e riferisce delle informazioni che Hillary Clinton, potente Segretario di Stato americano, ha chiesto a inizio anno su eventuali ”investimenti personali” dei premier Silvio Berlusconi e Vladimir Putin che possano condizionare le politiche estere o economiche dei rispettivi Paesi.

Legittimi interventi in favore delle imprese italiane che lavorano in Russia, riferiscono fonti del Pdl. Anche perché, secondo Berlusconi, tra i doveri di un presidente del Consiglio c’è anche quello di lavorare per aiutare le industrie nazionali. Ma il Pd replica secco alle rivelazioni: ”I contenuti dei documenti resi noti oggi – sostiene la segreteria del partito – confermano il livello di discredito a cui Berlusconi ha portato l’immagine dell’Italia nel Mondo”.

[gmap]