Carlo De Benedetti da Matteo Renzi a palazzo Chigi. Scandalo a destra, Gasparri: “Vergogna”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Aprile 2014 - 10:28 OLTRE 6 MESI FA
Carlo De Benedetti da Matteo Renzi a palazzo Chigi. Scandalo a destra, Gasparri: "Vergogna"

Carlo De Benedetti (LaPresse)

ROMA – Carlo De Benedetti, presidente del Gruppo Espresso e fondatore della CIR, la holding che controlla Espresso, Repubblica e una serie di quotidiani locali, ha avuto un incontro mercoledì pomeriggio con Matteo Renzi e subito a destra si sono scatenati.

Come riporta Francesco De Dominicis su Libero,

Il primo a gridare allo scandalo è Maurizio Gasparri. Il senatore di Forza Italia non usa

mezzi termini e definisce una «vergogna» l’incontro di ieri pomeriggio, a palazzo Chigi, tra il patron del gruppo l’Espresso, Carlo De Benedetti, e il premier Matteo Renzi. Un faccia a faccia che, sospetta Gasparri, potrebbe aver riguardato la valanga di nomine che il governo si appresta a deliberare. E De Benedetti, secondo il vicepresidente di palazzo Madama, sarebbe andato dal primo ministro a «dare ordini ».

La riunioneera top secret,ovviamente. Ragion per cui non è possibile ricostruire con dovizia di particolari la conversazione tra l’ex sindaco di Firenze e un pezzo da novanta dell’economia italiana. Più di qualcuno, ieri, ricordava che l’esponente Pd, Fabrizio Barca, in un noto scherzo telefonico della Zanzara di Giuseppe Cruciani, parlò proprio di De Bendetti come uno dei principali sponsor di Renzi al punto da essere indicato come «protagonista» delle trattative per la scelta dei ministri dell’esecutivo.

C’è poi un’altra questione, che si chiama Sorgenia. L’azienda elettrica controllata dalla holding Cir, la cassaforte della famiglia De Benedetti, è in vera e propria emergenza.Damesi è in corso una complessa trattativa con le principali banche italiane, esposte con il gruppo energetico per quasi 2 miliardi di euro.Mentre l’ingegnere lasciava palazzo Chigi, una nota ufficiale della holding di famiglia comunicava lo slittamento del consiglio di amministrazione di due settimane con l’obiettivo di «tenere conto degli eventuali progressi dei negoziati in corso tra la controllata Sorgenia e le banche creditrici sulla ristrutturazione del debito». Una coincidenza? Probabile. Del resto, De Benedetti tiene sempre a sottolineare che ha ceduto ai figli gli affari di famiglia. Impossibile, perciò, che sia andato a piangere miseria con Renzi col piattino in mano. A quale titolo chiederebbe aiuto?

Ma non è tutto. Anche la questione nomine pubbliche si intreccia con gli interessi della Cir. Molti indizi, infatti, indicano che l’amministratore delegato della holding dei De Benedetti sia in procinto di passare alle Poste con gli stessi «galloni», con l’attuale ad,Massimo Sarmi, promosso presidente. Anche un altro manager della galassia dell’Ingegnere è in corsa per un’azienda pubblica: l’ad di Sorgenia Andrea Mangoni potrebbe infatti traslocare all’Enel.