ROMA – Il custode decennale del castello di Tor Crescenza, stato scenario di alcune cene festose di Silvio Berlusconi nell’estate del 2010, è la prima vittima “collaterale” della “guerra dei Roses” esplosa tra il conte Fabrizio Sardagna Ferrari e la principessa Sofia Borghese.
Due giorni fa Eugen Petrisor, guardiano fidato del conte che nel 2005 gli ha affidato la gestione della proprietà, ha trovato le valige fuori dalle mura della proprietà su ordine della principessa. Una mossa inattesa che ha provocato la reazione del braccio destro di Sardagna: Eugen, infatti, ha denunciato per violazione di domicilio Donna Sofia, figlia di Scipione Borghese, discendente diretto di papa Paolo V. Il motivo dell’allontanamento del custode nasce nella contesa che dura da anni tra i due coniugi, impegnati in una spossante battaglia legale tra aule penali e civili.
Scrive Giulio De Santis sul Corriere della Sera:
Nel corso della causa di divorzio, iniziata nel 2010, il giudice ha dichiarato la principessa affidataria della residenza poiché Tor Crescenza è la casa dove vive il figlio più piccolo della (quasi ex) coppia. Meno chiarezza sussisterebbe su chi abbia il potere nella gestione dell’appartamento abitato per dieci anni dal custode.
Due giorni fa, la principessa, convinta che spetti a lei l’ultima parola sul punto, ha aspettato l’uscita di casa del custode per far cambiare le serrature alla porta. Quando l’uomo è tornato, ha trovato i suoi effetti personali impacchettati all’esterno delle mura di cinta. Petrisor ha protestato ma Donna Sofia – accompagnata dai tre soggetti assai robusti come scrive il custode nella denuncia – è stata irremovibile e non ha permesso all’uomo il rientro. Da allora il custode, rappresentato dagli avvocati Antonio Filardi e Giovanni Petricca, vive dove capita. Forse nei prossimi giorni troverà sistemazione a Casa del «Volo», la villa a pochi metri dal castello dove risiede il conte.