Hera, utility dei Comuni: carte di Mafia Capitale, palazzo comprato e affittato

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Dicembre 2014 - 12:51 OLTRE 6 MESI FA
Hera, utility dei Comuni: carte di Mafia Capitale, palazzo comprato e affittato

Hera, utility dei Comuni: carte di Mafia Capitale, palazzo comprato e affittato

ROMA – Dalle segnalazioni della Banca d’Italia sulle operazioni sospette “salta fuori anche un’operazione immobiliare che coinvolge il Gruppo Hera, società partecipata da 183 Comuni, simbolo mammouth dell’incestuoso rapporto fra politica e economia, moloch costruito dai partiti sulle ceneri delle Partecipazioni statali.  Filippo De Angelis, ”il banchiere”, uno dei “presunti riciclatori” sui quali contava Massimo Carminati e che lo incontrava, aiutando la holding criminale a portare i soldi nella Repubblica del Titano, nella fiduciaria Fidens project Finance srl, organizzava affari anche fuori dal Lazio”.

Valentina Errante e Sara Menafra del Messaggero scavano nelle carte dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Roma sul marcio che divora i nostri soldi nella Capitale Corrotta d’Italia e scoprono che “dagli atti emergono anche nuovi dettagli che portano nel Nord Italia” e in particolare puntano proprio su Hera. La storia è imbarazzante quanto complessa. Facciamola raccontare a Valentina Errante e Sara Menafra.

“Dagli atti salta fuori il nome di Stefano Lappi, attuale ad di Hera Energie Bologna srl controllata da Hera spa quotata in Borsa. Lappi, che non è indagato, acquista, attraverso De Angelis, un palazzo dalla Hera spa, per poi affittarlo alla stessa controllante.
Scrive la Banca d’Italia che Lappi si sarebbe servito proprio di De Angelis «come prestanome per acquistare un immobile di proprietà di Hera spa, società di cui è esponente di vertice, allo scopo di occultare una presunta situazione di conflitto di interessi».
E’ il 2009 quando la Sil srl acquista il palazzo da Hera spa, che non cambia sede ma sceglie di pagare 53 mila euro a trimestre di affitto ai nuovi proprietari.  Scrive ancora la Banca d’Italia:  «Emergeva come la stessa Sil srl fosse stata costituita poco prima dell’acquisizione dell’immobile Hera (agosto 2009) e che al momento dell’accensione del finanziamento, e quindi dell’acquisizione della proprietà immobiliare, il capitale sociale fosse detenuto formalmente da Filippo De Angelis e Gianpaolo Donati, ma di fatto era controllato indirettamente dalla fiduciaria Fidens project Finance, in quanto ne possedeva le quote in pegno. Successivamente all’acquisto dell’immobile le quote della Sil srl venivano cedute a nuovi soci: per il 20% a Lappi, all’epoca presidente di Hera Energie, e per l’80% alla Eco Termo Logic srl». E’così che i 53mila euro a trimestre pagati da Hera spa finiscono nelle tasche di un suo dirigente”.