Imu, Berlusconi, Jolly Nero: rassegna stampa e prime pagine

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Maggio 2013 - 09:33 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il governo prende tempo sull’Imu. Il Corriere della Sera: “Il decreto che formalizza la sospensione del pagamento della prima rata dell’Imu e il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga sarà approvato la prossima settimana. Il governo prende tempo: raggiunto un accordo politico di massima sul provvedimento, che sarà tradotto in un testo di legge subito dopo il rientro del ministro dell’Economia, Saccomanni, dalle riunioni dell’Eurogruppo e dell’Ecofin, lunedì e martedì prossimi a Bruxelles. Ancora tensioni intanto sulla giustizia. Da Napoli richiesta di processo per Berlusconi. Pdl in piazza: «Vogliono azzerarci».”

Imu sospesa fino a settembre. Ma il decreto non è pronto. L’articolo a firma di Mario Sensini:

“«L’intesa politica sulla sospensione dell’Imu c’è. Nessuna divergenza. Si tratta solo di approfondire tutte le modalità di intervento» ha fatto sapere una fonte di Palazzo Chigi. Definito il decreto su Imu e cassa integrazione, il governo passerà subito alla fase due del piano di rilancio della crescita e di sostegno all’economia, sollecitata ieri anche dal presidente della Repubblica, mentre Rete impresa Italia lanciava l’allarme sulla crisi, che rischia di mangiare altri 650 mila posti di lavoro nei servizi: «È necessario rendere compatibile, in un quadro di rinnovata coesione europea, il completamento del processo di risanamento strutturale della finanza pubblica — ha detto Napolitano — con incisive politiche di rilancio della crescita e dell’occupazione». Entro fine giugno l’esecutivo dovrà affrontare il problema dell’Iva, destinata ad aumentare di un punto da luglio. «Il governo vuole evitare l’incremento» ha confermato ieri Saccomanni. Per scongiurarlo del tutto servirebbero in ogni caso 4 miliardi di euro dal 2014, più 2 (una tantum) per quest’anno.”

Carabinieri, Polizia e Finanza. Le feste accorpate il 2 Giugno. L’articolo a firma di Fiorenza Sarzanini:

“Le ultime disposizioni sono state emanate ieri: forze armate e forze dell’ordine avranno un’unica festa, quella della Repubblica il 2 Giugno. Sarà la parata tradizionale dei Fori imperiali a Roma l’occasione per celebrare, sia pur in maniera sobria. Non ci sono soldi nelle casse dello Stato e le indicazioni giunte dalla Presidenza della Repubblica al governo sono state esplicite. Dopo l’annullamento del ricevimento nei giardini del Quirinale, scattano tutti gli altri tagli. Niente più festeggiamenti il 16 maggio per la polizia in piazza del Popolo e nelle piazze di molte città il 18 maggio; annullato il carosello dei carabinieri previsto per il 5 giugno a piazza di Siena; stop anche per la Guardia di finanza che aveva fissato il proprio appuntamento il 20 giugno allo Stadio dei Marmi. Basta con gli anniversari dell’Esercito, della Marina militare, dell’Aeronautica, le ricorrenze della Protezione civile e della Guardia forestale, i raduni dei vigili del fuoco. Le date erano state fissate, già stilati anche i programmi per portare anche i cittadini in strada. E invece niente, ognuno rimarrà nelle proprie strutture. L’unica altra festa che viene «salvata» è quella delle Forze armate del 4 novembre, ma anche in questo caso ci si limiterà ad una breve cerimonia in piazza Venezia. Come specificato dal presidente Enrico Letta nella lettera inviata ai ministri «di fronte all’Altare della patria il capo dello Stato renderà omaggio ai caduti alla presenza dei reparti in armi».”

Pdl in piazza: «Vogliono azzerarci». L’articolo a firma di Lorenzo Fuccaro:

” Il Pdl si mobilita contro «l’uso politico e personalizzato della giustizia» dopo la sentenza di condanna di Silvio Berlusconi per frode fiscale emessa dal Tribunale di Milano e la richiesta di rinvio a giudizio della Procura di Napoli per la presunta compravendita di parlamentari. E così domani pomeriggio a Brescia, in piazza del Duomo, si terrà una manifestazione con il Cavaliere. L’appuntamento, previsto per sostenere la campagna elettorale del sindaco uscente Adriano Paroli, si caricherà di un significato assai diverso. «Lancerò la riforma della giustizia», promette l’ex premier. Un analogo raduno potrebbe tenersi lunedì mattina a Milano, in contemporanea con la requisitoria del pubblico ministero nel processo Ruby. «Vogliono delegittimare i magistrati», reagisce l’Anm che in una nota denuncia gli attacchi da parte «di numerosi esponenti politici e rappresentanti delle istituzioni utilizzando espressioni violente e offensive estranee a ogni legittimo esercizio del diritto di critica». Tali dichiarazioni, insiste l’Anm, «costituiscono una pericolosa delegittimazione del ruolo della giurisdizione nella nostra democrazia, così come disegnato dalla Costituzione». Per l’Anm vanno accolti «gli inviti del capo dello Stato a evitare conflitti in grado di ingenerare tra i cittadini sfiducia nelle istituzioni».”

Pd, l’accordo non c’è «E domani in assemblea può scattare la rissa». L’articolo a firma di Monica Guerzoni:

“«Il primo che si alza scoppia la rissa — avverte Civati — Se c’è il voto segreto finiamo in mano ai franchi tiratori». Laura Puppato raccoglie le firme su un documento anti larghe intese e una quindicina di giovani parlamentari, tra cui Fausto Raciti ed Enzo Lattuca, aprono ai ribelli. «Occupy Pd», critico con il governo Letta, organizza le truppe, si prepara a premere alle porte della Fiera di Roma e cerca un outsider da lanciare… Brutto clima, in casa democrat. I «facilitatori» Sereni, Scalfarotto, Zanda, Speranza, Amendola e Sassoli hanno proposto due vie d’uscita. Due strade entrambe impervie, per arrivare alla scelta di un segretario. La prima è una figura di garanzia. Un vecchio saggio o «padre nobile» disposto ad accettare la reggenza fino al congresso di ottobre, senza coltivare velleità di ricandidarsi. Per questa soluzione era stata individuata Anna Finocchiaro. Ma bersaniani e franceschiniani — che fanno asse tra loro e con i lettiani — temono per la senatrice un «effetto Marini», il rischio cioè che possa essere impallinata per il suo bagaglio politico dai 750 membri dell’assemblea che hanno diritto di voto. Motivo per cui si lavora anche su altri nomi, tra cui Fassino, Chiamparino e Chiti. Ma il sindaco di Torino dovrebbe spogliarsi della fascia tricolore e il suo predecessore mollare la remuneratissima presidenza della Compagnia di San Paolo. Resterebbe Chiti, già ministro e presidente della Toscana.”

Casa, a settembre la nuova tassa. Si cercano i fondi per il decreto. La Stampa: “Slitta alla prossima settimana il decreto per la sospensione della prima rata dell’Imu: entro fine settembre sarà ridefinita tutta la materia. Rimandato anche il rifinanziamento della Cig in deroga. Ora si cercano i fondi. Chiesto a Napoli il rinvio a giudizio di Berlusconi. Il Cavaliere: mi vogliono fare fuori.”

Senatori comprati,“Berlusconi a giudizio”. L’articolo a firma di Guido Ruotolo:

“È una corsa contro il tempo perché incombe la prescrizione, che dovrebbe scattare nell’ottobre del 2015, essendo avvenuto l’ultimo versamento di denaro sul conto corrente di De Gregorio aperto in una filiale napoletana di una banca, nel marzo del 2008. Insomma, anche se si dovesse celebrare il processo, gli imputati molto probabilmente non saranno giudicati con sentenza definitiva. Al massimo, i giudici potrebbero pronunciare la sentenza di primo grado. La decisione dei pm napoletani naturalmente ha comportato diverse critiche da parte degli esponenti del partito di Berlusconi. Va detto che questa inchiesta prende spunto e comunque si poggia sostanzialmente sulle dichiarazioni di Sergio De Gregorio, e sulle successive verifiche del Nucleo di Polizia tributaria della Finanza del colonnello Nicola Altiero. Per il gip che ha bocciato la richiesta di processo immediato, «all’esito di un’attenta e approfondita disamina delle dichiarazioni rese dal De Gregorio, non può farsi a meno di evidenziare che la prova circa l’esistenza di un accordo corruttivo intervenuto tra gli imputati è tutt’altro che evidente». E quindi: «Deve pertanto concludersi nel senso che le indagini svolte, per quanto complete, non consentono di ritenere allo stato superflua la celebrazione dell’udienza preliminare in vista della celebrazione del dibattimento».”

Un sommergibile per cercare i due dispersi. L’articolo a firma di Fabio Poletti:

“Stefania che si doveva sposare tra un mese insiste più di tutti. Guardare in faccia la Jolly Nero ora spiaggiata immobile al molo di Sampierdarena non le basta. Vedere da vicino quel che resta della torre non serve a placare l’ansia. Lei vuole solo scrutare l’acqua, dodici metri di profondità, dieci centimetri di visibilità tanti sono i detriti, dove è ancora sepolto il sergente della Guardia costiera Gianni Iacoviello, 35 anni, ufficialmente disperso, che ufficialmente avrebbe dovuto sposare a giugno. A mezzogiorno quando suonano le sirene, dal porto parte un battello verso il luogo del disastro. A bordo solo i parenti delle vittime che si disperano e i famigliari dei due dispersi che non vogliono disperare. Più il cappellano della capitaneria di porto e gli psicologi. «È stato un momento di preghiera per tutti ma anche il modo per continuare ad elaborare quello che è successo», spiega la dottoressa Cristina Dentone, pettorina fluo con la scritta Psic, da due giorni un’ombra di questo corteo che lentamente e tenendosi per mano si infila dietro il cancello della Capitaneria vicino ai Magazzini del cotone.”

La vita a colori di un patriarca dello stile italiano. L’articolo a firma di Antonella Amapane:

“Era instancabile, ironico, divertente. Sempre un sorriso, una battuta carina, fatta con la semplicità di chi sapeva mettere a proprio agio chiunque. Poi quel sorriso aveva cominciato a sbiadirsi per il dispiacere di aver perso il figlio Vittorio, sparito il 4 gennaio di quest’anno su un aereo da turismo a Los Roques. Nell’attesa di quelle notizie che dal Venezuela non arrivavano mai – nonostante le ricerche continue – il suo cuore non ha retto. A 92 anni, Ottavio Missoni non ce l’ha più fatta. Lui – che si era inventato la maglieria in technicolor negli Anni Cinquanta quando il settore girava su poche tinte smorte – ha spento le luci della sua lunga avventura e se ne è andato mercoledì notte nella casa di Sumirago, a pochi passi dall’azienda. Il patriarca era stato ricoverato nei giorni scorsi all’ospedale Circolo di Varese per uno scompenso cardiaco e un’insufficienza respiratoria. Ma poi aveva voluto tornare in famiglia, in quella famigliona che tutti gli invidiavano. Tre figli (di cui ora rimangono Angela, direttore creativo del marchio e Luca, responsabile del settore pubblicitario) e nove nipoti. Un clan affiatatissimo.”

Alessandra uccisa dall’ex per gelosia. Svolta nel giallo di Ostia: in manette un uomo già condannato per omicidio volontario. L’articolo a firma di Alessia Meloni:

“L’avrebbe uccisa in preda alla gelosia. Venti coltellate perché lei voleva troncare una relazione che andava avanti da tempo. Ma le insistenti telefonate e un litigio davanti a testimoni lo hanno inchiodato. Per questo Mario Broccolo è finito in carcere, accusato di aver ucciso il due maggio scorso Alessandra Iacullo, la baby sitter 30enne trovata, intorno 22 di otto giorni fa, morta in via della Riserva di Pantano, a Dragona, cittadina alle porte di Roma. Broccolo, 50ennne, senza un lavoro fisso, pittore dilettante, ha alle spalle un grave precedete: una condanna del tribunale di Roma a 18 anni per aver ucciso il 10 gennaio 1990, nel corso di una lite a Dragona, Fabio Puglielli. La morte di Alessandra, secondo chi indaga, è stato un delitto efferato, commesso dopo l’ennesimo rifiuto. L’uomo non poteva accettare la fine quel rapporto – benché non stabile – iniziato circa un anno fa. La relazione era sempre stata ostacolata dalla famiglia della Iacullo che considerava Broccolo un balordo. Un poco di buono, molto diverso da Alessandra.”