Corsa al tampone: come fare i test antigenici rapidi, il trucco per evitare i falsi negativi

di redazione Blitz
Pubblicato il 29 Dicembre 2021 - 10:02 OLTRE 6 MESI FA
Corsa al tampone: come fare i test antigenici rapidi, il trucco per evitare i falsi negativi

Corsa al tampone: come fare i test antigenici rapidi, il trucco per evitare i falsi negativi (Foto Ansa)

La corsa al tampone rischia di paralizzare l’Italia. Dopo il fisiologico calo di Natale è tornato a salire il numero di test effettuati superando quota un milione e si tornano ad inanellare record sul numero dei positivi. Ma con i laboratori in affanno e il rischio che possano cominciare a scarseggiare test e reagenti è già allarme. 

I tamponi molecolari, come è noto, sono certamente più sensibili ed efficaci ad identificare gli infetti, anche se asintomatici e con carica virale bassa. Ma come fare con i testi antigenici? Quanto sono sicuri e come usare con efficacia anche quelli fai da te?

Test antigenici, il segreto per evitare i falsi negativi

Come si è detto i test antigenici, cosiddetti a saponetta, che è possibile fare a casa o in farmacia, sono meno sensibili: identificano le persone con un’alta carica virale. Rilevano, insomma, chi è altamente contagioso, non sempre chi è infetto. 

La Dott.ssa Antonella Mengacci, Microbiologa del Santa Maria della Misericordia di Perugia e membro del Cts dell’Umbria, spiega al quotidiano La Nazione, come fare per aumentare la sensibilità dei test antigenici.

Il trucco è farli spesso: “Se lo faccio un giorno sì e due no – spiega l’esperta – sicuramente c’è alta probabilità che lo farò in un momento della mia infezione in cui la carica virale è alta. Carica che il test antigenico potrà rilevare (quando non ho sintomi chiaramente). E’ chiaro che se lo faccio quando ho sintomi, l’attendibilità aumenta ancora”. 

C’è poi una differenza tra i vari tipi di test: “Ci sono comunque test antigenici più attendibili – spiega ancora Mengacci alla Nazione – quelli a saponetta si assomigliano tutti, mentre quelli più efficaci sono quelli di laboratorio che sono di tipo quantitativo e misurano quanto antigene N (nucleo proteico del virus) è presente per ogni millilitro di tampone nasale. È il caso del test Clelia che facciamo anche noi”.