Dopo Celeste e Smeralda anche il piccolo Daniele sarà curato con le staminali

Pubblicato il 17 Settembre 2012 - 13:58 OLTRE 6 MESI FA
(LaPresse)

MATERA – Il piccolo Daniele Tortorelli, 5 anni e mezzo, potrà continuare la sua cura con le staminali. Dopo i casi di Celeste Carrer e Smeralda, a cui sono state autorizzate le cure dopo lo stop da Tar di Brescia, la speranza si riaccende anche per la famiglia di Daniele. Roberto Spagnuolo, giudice del lavoro di Matera, ha accolto il ricorso presentato dalla famiglia Tortorelli contro la decisione del Tar.

Il piccolo è affetto dal morbo di Niemann-Pick e dalle cure con le staminali sembrava aver ottenuto benefici. Dopo lo stop del Tar i legali della famiglia, Vincenzo Pizzilli del foro di Matera e Marco Vorano e Dario Bianchini del foro di Venezia, hanno presentato il ricorso ex art. 700. Il giudice Spagnuolo lo ha accolto ed ora le cure, che erano state sospese il 5 settembre scorso, potranno riprendere. Il giudice Spagnuolo lo ha accolto ed ora le cure, che erano state sospese il 5 settembre scorso, potranno riprendere.

La sentenza del giudice del lavoro di Matera ”fa giustizia”. E’ stato questo il primo commento di Vito Tortorelli, il nonno di Daniele. E’ un giorno particolare per la famiglia Tortorelli: ”Oggi – ha aggiunto il nonno – è il compleanno di mia figlia, Anna, che compie 31 anni. Sapere che, espletati i tempi tecnici, potranno riprendere le cure per il figlio è il regalo piu’ bello che potesse ricevere”. Tortorelli ha ringraziato gli avvocati che hanno seguito l’iter del ricorso e ”quanti hanno dimostrato vicinanza per la sorte del piccolo Daniele”.

La famiglia Tortorelli, sabato scorso, era tornata a Matera dopo essere stata alcuni giorni all’ospedale ”Spitali di Brescia” dove però non era stato possibile effettuare un intervento di ”Peg”, necessario per consentire una nutrizione adeguata al bambino, costretto all’utilizzo di un sondino naso-esofageo.

Dopo la sentenza del Tar di Brescia, nonno Vito aveva scritto al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, chiedendo un suo intervento. Proprio la mattina del 17 settembre l’uomo aveva lanciato un appello all’assessore lucano alla sanità, Attilio Martorano. Lo stesso Martorano, in una dichiarazione, ha detto ”di aver appreso con gioia la notizia della sentenza del giudice del lavoro di Matera. Al di là delle discussioni di natura deontologica e scientifica sull’opportunità di somministrare o meno cure sperimentali come quelle che interessano il piccolo Daniele – ha proseguito Martorano – non bisogna perdere di vista che il diritto alla salute va tutelato e garantito in tutte le forme e per ogni cittadino. Il diritto alla salute è imperativo, imprescindibile e inalienabile. Sono vicino ai familiari di Daniele in questo delicato momento ed esprimo apprezzamento per la tenacia e la dignità con cui hanno condotto questa battaglia legale”.