Sigaretta elettronica, se fai male ti vieto: bandita da Lomazzo, treni e aerei

di Veronica Nicosia
Pubblicato il 21 Gennaio 2013 - 09:46 OLTRE 6 MESI FA
Sigaretta elettronica, se fai male ti vieto: bandita da Lomazzo, treni e aerei

ROMA – La sigaretta elettronica è stata bandita da uffici, treni ed aerei. E il sindaco di Lomazzo, Comune in provincia di Como, è il primo che la bandisce dalla città. Nell’incertezza sui rischi per la salute è stata firmata un’ordinanza che ne vieta l’uso negli uffici del municipio, nella biblioteca comunale, in asili e scuole. Ma fa male o no? I produttori assicurano sulla sicurezza per la salute, ma l’Istituto superiore di sanità la condanna. “Fa male come le sigarette”, tuona la sentenza italiana. Che vi sia dentro tabacco o altre sostanze, poco importa. “Va usata con restrizioni”, raccomanda l’Oms.

Se i fumatori di sigarette elettroniche in Italia sono 320mila, in continua crescita, e il dubbio sulla sua sicurezza avanza, il divieto diventa la prima strada da seguire. hi la fuma, convinto della sua sicurezza, difficilmente si porrà il problema di accenderla vicino ad un bambino o in un luogo chiuso. “E’ sicura”, spesso rispondono. Una cattiva abitudine, che rischia di diventare consuetudine, è così quella di “imporre” la sigaretta elettronica in luoghi chiusi e pubblici, dunque anche a chi non ne fa uso, e la questione del fumo passivo torna alla ribalta.

Forse sicura, come oltre 20 anni fa lo erano le normali e amatissime “bionde”. Quelle amate sigarette che ora bandite ora da tutti i luoghi pubblici in Italia, come la legge Sirchia comanda, e che nel resto del mondo viene soggetta a restrizioni anche nei luoghi aperti.

Nella città di Tokyo, in Giappone, è vietato fumare in strada e il fumatore viene addirittura “ghettizzato”, con appositi spazi attrezzati perché il fumo passivo non giunga ad altri. A New York, negli Stati Uniti, il divieto arriva nel 2011 con lo ‘Smoke Free Air Act‘, firmato dal sindaco ed ex fumatore Michael Bloomberg.

Nel dubbio, meglio vietare. Questa dunque la filosofia del sindaco di Lomezzo, Gianni Rusconi, che ha firmato un’ordinanza che prevede multe da 25 a 500 euro per chi si concede una bionda elettronica negli spazi vietati. Rusconi al Corriere della Sera ha spiegato:

“Pur cercando qualche precedente a cui ispirarci, non ne abbiamo trovati. I dubbi su questo prodotto e sui suoi effetti sono ancora troppi e ci è sembrato giusto prendere una posizione”.

Ma una legge, che ne vieti l’uso nei luoghi chiusi e pubblici, in Italia non c’è. Alitalia e Trenitalia hanno deciso di vietarle con  regolamenti interni, così come anche Trenord in Lombardia. Circolari interne prevedono che i capitreno e le hostess invitino i viaggiatori a non accendere le sigarette elettroniche in treni e aerei. Il Comune di Lomazzo ha fatto la sua parte. Per il resto dell’Italia e dei suoi spazi pubblici non c’è divieto che protegga, preventivamente, dal presunto rischio. La speranza rimane una: la buona educazione del fumatore.