Sigaretta elettronica vietata in pubblico. Francia: “E’ fumare”. Italia la segue

Pubblicato il 4 Giugno 2013 - 13:07 OLTRE 6 MESI FA
"Sigaretta elettronica è fumare": Francia la vieta in pubblico, Italia la segue

Sigaretta elettronica vietata in pubblico. Francia: “E’ fumare”. Italia la segue…

ROMA – La Francia ha vietato la sigaretta elettronica nei luoghi pubblici il 31 maggio e ora anche l’Italia segue le sue orme. Il 4 giugno alle 14 il Consiglio superiore di sanità si riunirà per discutere il dilemma che da tempo assedia fumatori e svapatori. Si può fumare sigarette elettroniche nei luoghi pubblici? Alcuni Comuni, come Lomazzo e Vicenza, hanno risolto da sé vietando le e-cig negli uffici comunali.

IL DIVIETO – Per il governo francese invece fumare la sigaretta elettronica è sempre fumare. Nessun dibattito se faccia male o meno, vietata e basta nei luoghi pubblici.  Marisol Touraine, ministro francese della Sanità, spiega: “Bisogna dire che una sigaretta elettronica è fumare. La sigaretta elettronica non è un prodotto banale. Dobbiamo applicare le stesse misure che sono applicate per il tabacco”. Un punto di vista che, spiega la Touraine, dopo il divieto nei luoghi pubblici porterà la Francia al divieto di vendita ai minori di 16 anni e al divieto di fare pubblicità.

Il modello francese sarebbe quello a cui il Css si ispirerà per la definizione di un decreto sul divieto di fumare le e-cig nei luoghi pubblici anche in Italia. Un divieto chiesto anche da Codacons, che inoltre ha chiesto al ministero della Salute e dello Sviluppo economico di analizzare i liquidi delle ricariche delle e-cig per poter “eliminare ogni rischio di diffusione di sostanze tossiche e/o nocive per la salute umana e per l’ambiente”.

GLI SVAPATORI – In Italia gli “svapatori” sono 500mila, ma solo il 10,6% di chi è passato alla sigaretta elettronica dice di avere effettivamente smesso di fumare le sigarette tradizionali. I dati della ricerca Doxa rielaborata dall’Istituto superiore di sanità confermano poi che tra i giovani tra i 15 e 24 anni vi sia stato un boom di vendite, tanto che il 23,6% dei giovanissimi “svapa”, mentre il restante 11,6% fuma le classiche sigarette.

Secondo i dati Doxa, salgono a 2 milioni gli utilizzatori considerando anche chi ‘svapa’ occasionalmente, mentre quasi il 90% di chi usa le ”e-cig” fuma cioè anche le ‘bionde’, e il 95,6% utilizza le ‘elettroniche’ con nicotina. In percentuale utilizza le e-cig regolarmente (mediamente 9 volte al giorno) l’1% degli italiani, equivalenti appunto a circa 500mila persone e il 3,2% occasionalmente.

Roberta Pacifici, direttore dell’Osservatorio Fumo del Iss, spiega che tra i consumatori di e-cig solo 1 su dieci ha perso il vizio delle ‘bionde’ mentre il restante 90% circa fuma entrambe: ”In parecchi casi la quantità di nicotina assunta addirittura aumenta” visto che la maggior parte sceglie le e-cig con nicotina e che, sempre secondo la ricerca, il 22,1% di chi ‘svapa’ non ha modificato le sue abitudini rispetto alle sigarette tradizionali. Ma c’è anche un 44,4% che dichiara di averne diminuito leggermente il numero, mentre il 22,9% le ha ridotte ”drasticamente”.

Secondo l’indagine, presentata in occasione della Giornata mondiale contro il fumo lo scorso 31 maggio, il 91,2% degli italiani conosce la sigaretta elettronica (contro il 72,1% del 2012), il 10,1% intende provarla (in calo rispetto al 12,4% dell’anno precedente) e non intende provarla il 74,2% (52,4% nel 2012).

BOOM TRA I GIOVANI – La sigaretta elettronica piace ai giovanissimi, tanto che gli ”svapatori” tra i 15 e i 24 anni sono il doppio dei fumatori tradizionali. E’ quanto emerge da una indagine Doxa elaborata dall’Istituto superiore di sanità, secondo la quale in questa fascia di eta’ ”il 23,6% utilizza e-cig, l’11,6% fuma le classiche”. Non ci sono differenze tra maschi e femmine, ma, spiega Roberta Pacifici, dell’Osservatorio fumo Iss, l’età media dei fumatori di ‘elettroniche’ ”è più bassa di 9 anni” rispetto a chi fuma le ‘bionde’.