Manicomi addio, chiudono gli ultimi tre ex ospedali psichiatrici privati al Sud

Pubblicato il 10 Novembre 2010 - 19:00 OLTRE 6 MESI FA

Dopo 32 anni dalla legge Basaglia l’Italia dice definitivamente addio ai manicomi. Ultimi a chiudere i battenti, tre ex ospedali psichiatrici del Sud, due in Puglia e uno in Sicilia, istituti privati accreditati che hanno trasferito i loro ospiti, quasi trecento in tutto, in strutture residenziali che adesso dovranno essere nuovamente accreditate dalle Regioni.

La fotografia del superamento definitivo delle strutture ex manicomiali arriva dalla relazione al Parlamento del ministero della Salute, che dal ’99 aveva il compito di monitorare l’andamento dei programmi regionali. Nonostante la chiusura dei manicomi fosse già prevista dalla legge 180, infatti, il percorso per arrivare alla presa in carico sul territorio dei pazienti psichiatrici è  stato lento, anche per le difficolta’ delle Regioni a reperire il personale e a rendere effettivamente disponibili le più ‘moderne’ strutture residenziali.

La chiusura degli ex ospedali psichiatrici pubblici (75 ancora in vita al censimento del 1996) si era conclusa nel 2005, mentre a quella data (cui risale anche l’ultima relazione del ministero) erano ancora funzionanti quattro strutture private, quella di San Colombano al Lambro (che ha concluso la fase di passaggio degli ultimi 69 pazienti alle strutture residenziali accreditate nel 2007), quello di Santa Maria di Foggia, il Don Uva di Bisceglie e il Villa Stagno di Palermo.

Ora che anche i malati (117 al S.Maria e 158 al Don Uva in Puglia e 18 a Palermo, tutti classificati come ”non psichiatrici”) sono stati trasferiti in strutture residenziali interne agli istituti, per Massimo Cozza, segretario della Cgil Medici, che partecipò all’osservatorio sul superamento dei manicomi, costituito nel ’95, ”possiamo dire che finalmente anche gli ultimi manicomi sono chiusi. E’ una buona notizia”.