Antartide, scoperte caverne calde: potrebbero esserci forme di vita sconosciute

di Redazione Bk
Pubblicato il 11 Settembre 2017 - 15:21 OLTRE 6 MESI FA
Antartide, scoperte caverne calde: potrebbero esserci forme di vita sconosciute

Antartide, scoperte caverne calde: potrebbero esserci forme di vita sconosciute

ROMA – Nelle profondità dell’Antartide sono nascoste caverne inaspettatamente calde dove potrebbero trovarsi fore di vita a noi ancora sconosciute. Batteri, alghe e microrganismi, ma anche altri piccoli animali e organismi di cui non sappiamo ancora nulla. Ad assicurarlo sono gli scienziati Fenners school of environment della Australian national university, in collaborazione con l’università di Waikato, in Nuova Zelanda, che hanno esplorato le grotte geotermiche del monte Erebus e tre vulcani della Terra Vittoria.

Alessandro Farruggia sul sito Quotidiano.net scrive che queste grotte o caverne riscaldate potrebbero ospitare la vita anche in un luogo inospitale come il gelido Antartide:

“«Nella nostra ricerca – ha raccontato la dottoressa Ceridwen Frazer della Fennes School – abbiamo esplorato grotte sub-glaciali che si estendono per centinaia di metri sotto i ghiacci e che in alcuni tratti hanno temperature che, grazie alle emissioni delle fumarole dei vulcani, possono raggiungere i 25 gradi, tanto è vero che vi abbiamo lavorato in maglietta. Vicino agli ingressi, ma anche attraverso alcune fratture entra luce, o un chiarire azzurrino e lattiginoso, che fa si che le grotte nel ghiaccio non siano nella più completa oscurità».

«Grazie a questo e soprattutto grazie al calore delle fumarole – prosegue Charles Lee dell’Università di Waikato – abbiamo trovato in tutti e quattro i casi un vero e proprio ecosistema composto da muschi, alghe, artropodi e nematodi. Altre ricerche avevano ritrovato 4 specie di cianobatteri e 11 di Clorophita. E abbiamo anche trovato del dna che almeno in parte è sconosciuto. È ovvio che dovremo continuare le nostre esplorazioni perché quello che c’è là sotto può riservare molte sorprese»”.

Non solo le caverne poi potrebbero stupirci, ma anche i laghi subglaciali come il lago Vostok:

“che si estendono a profondità fino a 3.500 metri sotto i ghiacci, nel buio assolto e con pressioni fino a 350 atmosfere, ma con temperature attorno a meno 3 gradi. Quei laghi sono isolati da 10-15 milioni di anni e potrebbero contenere – come hanno mostrato trivellazioni fatte dai russi nel lago Vostok – forme di vita: microbi che posso usare fonti chimiche per sostenere processi biologici, usando l’ossigeno disciolto nell’acqua.

Microbi provenienti del passato che si sono evoluti per conto loro e che nessuno sa dire come siano, e se magari rappresentino una qualche minaccia per le forme di vita evolutesi in superficie. Probabilmente no, perché fuori dalle loro condizioni estreme e particolarissime morirebbero, ma per evitare rischi e contaminazioni la ricerca va con i piedi di piombo, anche e soprattutto tutela stessa di quegli ecosistemi. Esseri sopravvissuti per milioni di anni per poi scomparire a causa di una trivellazione sub-glaciale incauta@.