Effetto Olgiata. La mamma di Nada Cella: “Riaprite le indagini”

Pubblicato il 2 Aprile 2011 - 16:39 OLTRE 6 MESI FA

GENOVA – La svolta del delitto dell’Olgiata riaccende la speranza tra i familiari di Nada Cella, la giovane segretaria uccisa a 25 anni a Chiavari nel maggio del 1996. Principale indiziato per quel delitto, e poi scagionato, era stato Marco Soracco il commercialista per cui lavorava la vittima, trovata morta proprio nel suo studio.

A distanza di 15 anni anni, la mamma di Nada, Silvana Smaniotto, ai microfoni di ”Radio19” ha lanciato un appello: ”Riaprite il caso di Nada. E’ da 15 anni che spero. Notizie dalla procura non ne ho. Mi hanno lasciato sola. Non ho più visto nessuno di quelli che dovevano fare le indagini”.

Anche Marco Soracco, intervistato durante la trasmissione “Due ore del Secolo” si è detto favorevole alla riapertura del caso: ”Alla notizia della risoluzione del delitto dell’Olgiata ho reagito con moderata speranza pensando che anche l’omicidio di Nada possa essere riaperto e risolto. Personalmente ci conto poco ma spero sempre che qualche miracolo possa accadere. Dopo 15 anni sarebbe l’ora. Leggo sui giornali che qualcosa si sta facendo, ma di più non so”.

Un’eventuale riconsiderazioni di quei fatti potrebbe portare di nuovo gli inquirenti a sentire Soracco: ”Ho 15 anni di allenamento. Non ho molto da dire. Comunque sono sempre stato disponibile,e continuerò a esserlo. Ben venga tutto quello che riusciranno a fare”.