Il pacco spedito con postacelere arriva in ritardo: ora scatterà il risarcimento

Pubblicato il 11 Febbraio 2011 - 17:12 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il pacco spedito con postacelere arriva in ritardo? D’ora in poi si avrà diritto al risarcimento. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale secondo cui va considerata un ”ingiustificato privilegio” l’esclusione di qualsiasi responsabilità di Poste italiane Spa per il ritardato recapito delle spedizioni di postacelere.

La Consulta – con la sentenza n.46 scritta dal giudice Giuseppe Tesauro – ha così dichiarato illegittimo l’art.6 del testo unico delle disposizioni legislative in materia postale, di bancoposta e telecomunicazioni (Dpr n. 156 del 1973) nella parte in cui si esclude, appunto, tale responsabilità.

La vicenda prende le mosse da una causa della Gea (la società Gestione epurazione ambiente) contro le Poste Italiane Spa per ottenere un risarcimento da ritardato arrivo per postacelere della documentazione trasmessa per partecipare a una gara per l’affidamento di lavori relativi a un impianto di depurazione. Per errore, infatti, il plico fu spedito da Reggio Calabria anziché da Reggio Emilia e, essendo arrivato in ritardo, determino’ l’esclusione della Gea dalla gara.

La Consulta ha così dato ragione al Tribunale di Napoli che aveva sollevato la questione di legittimità delle norme. Ed infatti, è scritto nelle motivazioni della sentenza, in questo modo si determina ”in favore del gestore un ingiustificato privilegio, svincolato da qualsiasi esigenza connessa con le caratteristiche del servizio, senza dunque realizzare alcun ragionevole equilibrio tra le esigenze del gestore e quelle degli utenti del servizio”.

Un equilibrio che – secondo la Corte – ”il legislatore avrebbe invece dovuto realizzare, essendo venuta meno la concezione puramente amministrativa del servizio postale, e quindi la possibilità di collegare tali limitazioni di responsabilità alla necessità di garantire la discrezionalità dell’Amministrazione”.