Sarah Scazzi. Sabrina messa all’angolo dalle amiche, il litigio con la cugina smentito

Pubblicato il 22 Ottobre 2010 - 08:55 OLTRE 6 MESI FA

Sarah Scazzi

Due moventi possibili, evitare che Sarah dicesse in giro che lo zio Michele la molestava e la gelosia per l’amico comune Ivano Russo, delle quali entrambe si erano invaghite, e dichiarazioni, quando non sono state sostituite dai ‘non ricordo’, che verrebbero smentite da quelle di amiche e famigliari, oltre a tentativi di depistaggio.

Su Sabrina Misseri, accusata di sequestro di persona e concorso in omicidio volontario nei confronti della cugina Sarah Scazzi, l’ordinanza di custodia cautelare in carcere del gip Rosati sembra avere il peso di un macigno. Sono quelli definiti ”riscontri individualizzanti” a mettere all’angolo Sabrina.

Innanzitutto le dichiarazioni di Mariangela Spagnoletti, amica del cuore di Sabrina, che con lei e Sarah quel 26 agosto sarebbe dovuta andare al mare: fra Mariangela e Sabrina i rapporti si sono interrotti, scrive il giudice, in seguito al rifiuto opposto da Mariangela alla richiesta di Sabrina di parlare con i giornalisti.

”Un motivo decisamente futile – spiega il gip – e non tale da determinare nessuno a cercare di far convergere sulla propria migliore amica delle accuse così gravi ed il rischio di una lunghissima pena carceraria”. Perché sin dalle prime indagini sulla misteriosa scomparsa di Sarah le deposizioni di Sabrina e Mariangela hanno trovato diversi punti di contrasto, mai chiariti dalla cugina di Sarah. Sabrina che dice di aver chiesto dalla veranda di casa al padre se avesse visto Sarah; Sabrina che invece era in strada, agitata – racconta Mariangela – e dopo pochi minuti che è con lei in auto ”inaspettatamente” dice ‘l’hanno presa, l’hanno presa’, pronunciando ripetutamente quelle parole anche nei minuti successivi.

Sabrina che con Mariangela va a casa di Sarah, non la trova e a zia Concetta che le dice di avvisare i famigliari risponde che ”sua madre Cosima non era in casa”. E ancora: per Sabrina, lei e Mariangela hanno cercato insieme Sarah sino alla sera; per Mariangela, si sono lasciate nello stesso pomeriggio e si sono riviste solo intorno alle 20. Mariangela, in sostanza, non ha motivi di acrimonia nei confronti di Sabrina, fa dunque affermazioni ”del tutto credibili” e il suo racconto viene ritenuto attendibile. Ma Sabrina ” al contrario di quanto ha inteso far credere – è scritto nell’ordinanza – aveva più di un motivo di rancore verso la cugina”.

Cugina che, e qui si innestano i due possibili moventi del delitto ”probabilmente le aveva rivelato le molestie subite dallo zio Michele” (la stessa Sabrina ha detto agli investigatori che Sarah con lei era particolarmente sincera); ovvero che ”le stava distogliendo l’attenzione di Ivano Russo”, verso il quale Sabrina provava, secondo Mariangela, una vera e propria ”ossessione”. C’e’ un litigio in pubblico tra le due cugine che Sabrina ha sempre negato ma che è stato confermato da due amiche, Mariangela e Stefania, e che sarebbe avvenuto in un pub di Avetrana il 25 agosto, la sera prima della scomparsa di Sarah.

A confermarlo è proprio Sarah nell’ultimo appunto che ha fatto in tempo a consegnare al suo diario, poche ore prima di essere uccisa. ”Ieri sera – scrive la ragazzina – sono uscita con Sabrina e la sua amica Mariangela, siamo andate in birreria…poi siamo tornate a casa e Sabrina come al solito si è arrabbiata perché dice che quando c’é Ivano sto sempre con lui”. ”E ti credo – conclude Sarah – almeno lui mi coccola a differenza sua, potessi avere un fidanzato cosi’! Mah, vabbé, tanto ci sono abituata”.

Già, perché  Sabrina quella sera avrebbe offeso Sarah dicendo ”si vende, si vende, lei per due coccole si vende…pure la madre lo dice che si vende”. E Sarah ”ne era rimasta molto turbata, tanto – racconta Stefania – da non trattenere le lacrime”. Ancora Sabrina che avrebbe tentato, secondo il giudice, di depistare gli investigatori per far avvalorare la tesi dell’allontanamento volontario della cugina. Come? Adombrando sospetti sul padre di Sarah, ”adducendo che alcune persone glielo avevano descritto come uno che ‘allungava le mani’ alle donne e che aveva amicizie poco raccomandabili”, oppure sulla badante romena del nonno di Sarah.

In questo contesto sembra quasi che la figura di Michele Misseri, reo confesso quale esecutore materiale del delitto e colui che ha occultato il cadavere della nipote, sia marginale. Invece questo ”infaticabile e solitario lavoratore dei campi”, come verrebbe descritto dai famigliari, ”privo di abituali frequentazioni amicali, con una figlia lontana da casa e una moglie con la quale non condivideva ormai neppure il letto e i pasti”, ha ”cercato soprattutto di proteggere la figlia Sabrina”, ricorrendo a circostanze ”a dir poco assurde”. Fino a quando, è il convincimento degli inquirenti ma ora anche del gip, il suo equilibrio psichico non ha cominciato a vacillare ed è crollato.