Nei prossimi 200 anni la razza umana deve colonizzare lo spazio se non vuole rischiare l’estinzione. La Terra è la rischio disastro già nel prossimo secolo. E in un futuro più lontano lo sarà ancora di più. Per salvarsi l’uomo dovrà per forza abbandonarla. Questa non è la trama di un nuovo film di fantascienza ma la tesi assai inquietante di Stephen Hawging, l’astrofisico britannico autore del libro ‘La breve storia del tempo’ considerato uno dei massimi esperti mondiali della materia.
”La razza umana non deve mettere tutte le sue uova in un solo paniere nè su un solo pianeta”, ha ammonito lo scienziato in un’intervista messa in rete da ‘Big Think’, un sito Internet creato ”per relazionare uomini e idee”. ”Vedo un grande pericolo per l’uomo, nel passato ha già corso rischi molto gravi, come nel caso della crisi dei missili a Cuba nel 1963, ma in futuro ce ne saranno sempre di più”, ha affermato.
E se riusciremo a scongiurare catastrofi nel corso dei prossimi 200 anni, dovremo comunque salvare l’umanità lasciando una Terra troppo a rischio a causa dell’aumento della sua popolazione e delle sue insufficienti risorse. Hawking ritiene che quello di assicurare la propria sopravvivenza sia un preciso dovere dell’umanità, soprattutto ”se siamo noi gli unici esseri intelligenti della galassia”.
A questo riguardo, lo scorso aprile l’astrofisico britannico aveva ammonito che se esistono civiltà extraterrestri l’uomo deve evitare qualsiasi contatto in quanto le conseguenze potrebbero essere devastanti. Lo scienziato, 68 anni, docente all’università inglese di Cambridge, è noto per le sue ricerche sulla gravità e sui buchi neri. E’ affetto da una malattia degenerativa del sistema nervoso che lo obbliga a muoversi su una sedia a rotelle e che gli permette di comunicare solo attraverso un sintetizzatore vocale.