Formula Uno, Ferrari e non solo: pezzi stampati in 3D dalla Provel di Pinerolo

Pubblicato il 14 Maggio 2013 - 09:50 OLTRE 6 MESI FA

Formula Uno, Ferrari e non solo: pezzi stampati in 3D dalla Provel di PineroloROMA – L’azienda è la Provel di Pinerolo, con appena trenta dipendenti. Un’azienda importante, importantissima perchè  contribuisce a trasformare la produttività di buona parte dei marchi più celebri del Made in Italy e a metterli in condizioni di competere con più rapidità sui mercati internazionali. Controllata dall’americana 3D Systems, la Provel è uno stampatore di oggetti. Occhiali, dentiere, la plancia comandi di auto da corsa, una parte di motore fatta tutta in fusione, gioielli dalle forme impossibili da riprodurre a mano.

Ce ne parla Federico Fubini per il Corriere della Sera:

Fra le colline alla base delle Alpi, questo è l’avamposto di una nuova rivoluzione industriale che anche in Italia si sta innestando su decenni di innovazioni precedenti. L’azienda, fondata all’inizio degli anni 90 da un chimico veneto di nome Giorgio Buson, produce prototipi per imprese che non avrebbero mai pensato di trovarsi riunite tutte insieme nel suo libro committenti: fra gli altri Ferrari, Fiat, Italdesign di Volkswagen, quindi marchi della moda e del lusso come Pomellato, Gucci, Bulgari, Luxottica e poi Indesit e Electrolux.

Oltre a costruttori di aerei come Aermacchi o produttori di dentiere. Da qui escono prototipi per auto di Formula 1 (anche le concorrenti di Ferrari, inclusa Red Bull) e per utilitarie da ceto medio in declino; escono gli sbozzi di gioielli destinati ai nuovi ricchi di Shanghai; pezzi di elettrodomestici e velivoli, protesi di vario tipo del corpo umano.

Tempi di produzione velocizzati. Si crea l’oggetto tridimensionale con un iniettore che deposita a ogni passaggio 5 o 10 centesimi di millimetro di una resina acrilica, di una lega di metallo, una cera o una polvere di nylon. Poi lo si consolida con il laser o lo si lascia raffreddare e si prova. Fino al risultato voluto.