Muro di Adriano, le lettere dei soldati romani di 2000 anni fa: “Portate più birra”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Luglio 2017 - 05:00 OLTRE 6 MESI FA
Muro di Adriano, le lettere dei soldati romani di 2000 anni fa: "Portate più birra"

Muro di Adriano, le lettere dei soldati romani di 2000 anni fa: “Portate più birra”

LONDRA – Il muro di Adriano continua a raccontare la vita dei soldati romani di 2mila anni fa. Nuove lettere infatti sono state scoperte a Vindolanda, la zona dove è stato scoperto il forte romano di Northumberland al confine tra Scozia e Inghilterra. In tutto gli esperti hanno trovato 25 tavolette scritte proprio dai soldati romani in Britannia e tra loro c’era chi chiedeva di portare “più birra” perché le scorte erano finite.

Giacomo Talignani su Repubblica scrive che dal 1992 ad oggi sono moltissimi i reperti romani trovati nel vallo di Adriano e che sono custodite al British Museum. Ora a giugno nuovi reperti sono emersi dagli scavi condotti da Andrew Birley, il figliore del direttore dei primi scavi Robin Birley. Si tratta di 25 lettere scritte su pezzi di quercia e betulla che risalgono all’anno 1 d.C. e che sono state scritte dai soldati romani:

“Sono messaggi dal passato, per lo più legati alla vita militare del forte, in grado secondo gli studiosi di dirci “molto su come vivevano e su ciò che è successo”. I pezzi di legno, sottilissimi e su cui erano incisi alcuni testi con inchiostro, erano disposti in un tratto di quattro metri e posizionati in profondità, come “se qualcuno li avesse nascosti lì per noi”.

Grazie alle condizioni del terreno e all’umidità di quest’area della Gran Bretagna le tavolette si sono “conservate in modo unico”. L’esame iniziale, in attesa di quelli a infrarossi e l’analisi del testo che richiederanno diverso tempo e il coinvolgimento di più equipe, ha già dimostrato come alcune delle missive fossero state firmate da un soldato noto come Masclus che dava indicazioni sul rifornimento del forte del muro di Adriano e chiedeva aiuto ai suoi superiori. Rispetto alla classica betulla molti testi si trovano su quercia “e questo ci permette una migliore lettura e maggiore conservazione. Altri testi crediamo siano messaggi personali” continua Birkley.

L’intera famiglia dei Birkley, il figlio Andrew la madre Patricia e il padre Robin, seguono i lavori di Vindolanda da decine di anni. Nel 2003 gli esperti del British Museum definirono le tavole trovate qui (in particolare quelle del 1992) come il tesoro archeologico più importante proveniente dalla Gran Bretagna. Per certi versi ancor più preziose delle tavolette di Bloomberg, trovate a Londra, perché quelle di Vindolanda “raccontano passaggi della vita molto personali. Non c’è niente di più eccitante di leggere questi messaggi dal passato lontano”.

Secondo gli esperti i nuovi frammenti “ci aiuteranno a capire la vita dell’Impero e forse emergeranno nuovi nomi a cui dovremmo dare un posto nella storia della Gran Bretagna romana. Per tutti noi, dagli studiosi ai volontari che scavano, il giorno in cui abbiamo alzato “al cielo” le prime tavolette ritrovate sarà un momento che ricorderemo per sempre”.