5 per mille 2019: perché donarlo è importante

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Luglio 2019 - 12:17| Aggiornato il 5 Settembre 2019 OLTRE 6 MESI FA

5 per mille 2019: perché donarlo è importante

5 per mille 2019: sarà ancora la ricerca scientifica la causa più supportata dagli italiani?

Gli italiani, si sa, sono un popolo generoso e nonostante, in anni di crisi economica, ci sia stata una fisiologica contrazione delle donazioni, la ricerca scientifica continua ad essere il settore a cui vengono destinate le maggiori donazioni nel nostro Paese.

Le forme di donazione, sono molteplici e tutte parecchio battute. Una forte crescita, tra queste, si registra nell’ambito delle donazioni online.

Secondo l’indagine Donare 3.0 condotta da Doxa il numero degli utenti/donatori in Italia rimane stabile ma crescono i donatori occasionali. In crescita anche la fetta di donazioni riguardanti la ricerca scientifica, settore che raccoglie il 58% di tutte le donazioni effettuate.

Altra forma di donazione, particolarmente importante per il sostegno alle onlus è quella del 5×1000.

Si tratta della quota IRPEF che ogni contribuente italiano può donare, nel momento in cui fa la sua dichiarazione dei redditi, a una non profit.

La donazione è assolutamente gratuita e, qualora non venga indicato nome e codice fiscale dell’associazione, la vostra quota IRPEF finirà comunque nelle casse dello stato.

Tra le Onlus più premiate dai donatori del 5×1000 c’è AIL, l’associazione Italiana contro le Leucemie, Linfomi e Mieloma che da 50 anni (compiuti proprio quest’anno) assiste i pazienti affetti da tumori del sangue.

Dal 2006 sono stati 2 milioni gli italiani che hanno destinato il proprio 5×1000 ad AIL.

Come è possibile leggere sul sito cinquepermille.ail.it “Secondo l’ultima rendicontazione al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nel 2018 i fondi impiegati a sostegno della ricerca e dei servizi di cura e assistenza ai pazienti e alle loro famiglie, sono stati 5.810.958,00 €.”

Per comprendere al meglio quello che AIL fa e il modo di supportare i pazienti abbiamo intervistato SERGIO AMADORI, PRESIDENTE NAZIONALE AIL.

PERCHÉ PER UN’ASSOCIAZIONE COME AIL IL 5X1000 HA UN RUOLO COSÌ IMPORTANTE?

Il 5×1000 rappresenta per noi un’importante risorsa, perché ogni anno possiamo contare su fondi certi da investire nel supporto alla ricerca e all’assistenza per i pazienti, garantendo continuità ai progetti che finanziamo in tutta Italia. Secondo la rendicontazione degli ultimi anni, la somma raccolta da AIL è andata crescendo nel tempo e questo dimostra che tutto l’impegno messo nel realizzare la nostra mission ci ha premiati: i cittadini credono nel nostro operato. L’obiettivo è però quello di continuare a crescere, per offrire cure sempre più efficaci e servizi di alto livello.

Ma il 5×1000, a mio parere, è importante anche per un altro motivo: è un momento di riflessione sul grande valore che il terzo settore ricopre nel nostro Paese. Una volta l’anno ognuno di noi deve scegliere a quale organizzazione devolvere il suo contributo e questo ci porta a valutare il prezioso impegno dei volontari e delle associazioni a favore di chi ha più bisogno.

COME SONO STATI INVESTITI E COME VERRANNO INVESTITE LE DONAZIONI DEI CONTRIBUENTI IN FAVORE DI AIL?

AIL Nazionale, organo di indirizzo e controllo, si occupa di redistribuire i fondi raccolti di modo che arrivino lì dove c’è più bisogno. Una delle priorità della nostra mission è sicuramente il sostegno alla Ricerca Scientifica, perché solo con continui finanziamenti potremo trovare cure migliori e guarire un numero sempre maggiore di persone. Per questo il 10% del 5×1000 viene erogato ogni anno al GIMEMA, gruppo fondato dal prof. Franco Mandelli nel 1982, che si occupa di sperimentazione clinica nel campo dei tumori del sangue. Il gruppo ad oggi mette in comunicazione 140 centri ematologici in tutta Italia con lo scopo di garantire a tutti i migliori standard terapeutici.  La ricerca viene finanziata anche dalle sezioni territoriali AIL che sostengono progetti all’avanguardia, premiano giovani ricercatori attraverso borse di studio e supportano i centri di ematologia acquistando macchinari e farmaci di ultima generazione.

Ma AIL non è solo questo. Grazie al 5×1000 l’Associazione offre ai pazienti servizi fondamentali per affrontare al meglio le difficoltà fisiche e psicologiche legate alla malattia. Parliamo delle cure domiciliari, che consentono di ridurre il periodo di ospedalizzazione e di ritornare a casa in tempi brevi; le case alloggio, che accolgono gratuitamente i pazienti in cura lontano da casa; i viaggi solidali, gli spostanti verso i centri di cura che AIL rimborsa alle famiglie e l’assistenza psicologica, necessaria per dare risposta alle ansie e alle paure che travolgono le persone dopo la diagnosi e durante le terapie.

Grazie a queste due anime, Ricerca ed Assistenza, AIL si prende cura del paziente a 360°, sia a livello fisico che psicologico, offrendo non solo le cure migliori ma anche supporto e comprensione.

AIL, CON LE SUE 81 SEZIONI PROVINCIALI CHE AFFIANCANO I PRINCIPALI CENTRI EMATOLOGICI DEL PAESE, È UNA REALTÀ MOLTO PRESENTE SUL TERRITORIO. COME I PAZIENTI E LE LORO FAMIGLIE VENGONO SUPPORTATI CONCRETAMENTE DALLE SEZIONI?

Come ho detto le sezioni erogano a livello locale servizi di assistenza e supporto alla ricerca scientifica. Ma uno dei contributi più importanti delle sedi provinciali è il capitale umano, cioè i volontari, che oggi sono 20 mila in tutta Italia. Senza di loro AIL non esisterebbe.

pazienti si rivolgono in primis al centro di Ematologia più vicino, che fa un grande lavoro: li accoglie, si occupa di diagnosi e terapie e del follow up. Affiancare a questo lavoro l’importante azione di assistenza dei volontari, significa umanizzare il percorso di cura, tenere in conto anche l’impatto psicologico ed emotivo della malattia sulla persona.

I volontari sono spesso ex-pazienti o familiari dei pazienti, conoscono in prima persona lo spaesamento e le paure di chi sta lottando contro un tumore del sangue. Per questo per il malato diventano un punto di riferimento che li aiuta ad orientarsi, che offre consigli, supporto e comprensione.

Nella mia esperienza da medico ho visto che il paziente è sicuramente grato ai dottori, agli infermieri e al centro che lo ha seguito. Ma i volontari rimangono veramente nel cuore delle persone, perché diventano degli amici che soffrono accanto loro, vivono la quotidianità della malattia e le gioie della guarigione.

OLTRE A QUESTO COME POSSONO I CONTRIBUENTI PIÙ SCETTICI ESSERE SICURI DI COME LE LORO DONAZIONI VENGONO UTILIZZATE?

La trasparenza nell’utilizzo dei fondi è stata e sarà sempre un nostro punto di forza, oltre che un dovere morale.Dal 2008 AIL ha aderito all’Atto di indirizzo Linee Guida e schemi per la redazione dei bilanci di esercizio degli enti non profit e dal 2009 elabora il Bilancio Consolidato aggregando i dati delle 81 Sezioni territoriali e dell’AIL Nazionale. L’Associazione, inoltre, presenta ogni anno il Bilancio Sociale, pubblicato in infografica su Corriere della Sera, Repubblica, Sole 24 Ore e Vita. In ogni momento i nostri sostenitori possono quindi consultare i dati sugli utilizzi dei fondi a garanzia del corretto impego delle risorse.

A breve entrerà in vigore anche una nuova legge sul terzo settore che imporrà nuove regole su bilanci e rendicontazioni, rendendoli ancora più trasparenti. Siamo particolarmente contenti di questi sviluppi perché sono un’ulteriore garanzia di correttezza per chi sostiene il terzo settore.