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Giochi, divieto di pubblicità: non si distingue più quello legale da quello illegale

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Slot machine (Foto Ansa)

ROMA – Difficoltà da parte dell’utente dal distinguere tra gioco legale e gioco illegale. Questo perché non essendoci più la pubblicità del gioco legale, per effetto del decreto Dignità, il giocatore non sa di giocare magari a qualcosa di illecito, che alimenta quindi le casse della criminalità organizzata. Difficilmente infatti il gioco illegale potrebbe avere una sua pubblicità.

A certificarlo è lo IAP, Istituto Autodisciplina Pubblicitaria, ovvero un ente che dal 1966 opera affinché la comunicazione commerciale sia “onesta, veritiera e corretta”, a tutela del pubblico dei consumatori e delle imprese. E’ quanto sottolineato anche dall’Associazione Nazionale Sapar che in una nota spiega:

“Bene, questo istituto, che più di tutti può leggere e valutare le ripercussioni di qualsiasi decreto in ambito pubblicitario, ha attestato, per voce del segretario generale Vincenzo Guggino, che “il primo risultato del divieto del Dl Dignità è quello di non avere uno strumento che consenta di riconoscere il gioco legale da quello non legale; non ci sarà una evidenza che il messaggio pubblicitario consente di avere. […] Più si lascia all’oscuro su una cosa e meno si hanno strumenti per contrastarla”. 

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