Mancia: quando sì, quando no. Guida all’uso di mondo (a Tokyo mai…)

Pubblicato il 27 Maggio 2013 - 17:32 OLTRE 6 MESI FA
Mancia: quando sì, quando no. Guida all'uso di mondo (a Tokyo mai...)

“Dio ti vede quando non lasci la mancia”

ROMA – Mancia: quando sì, quando no. Guida all’uso (ma a Tokyo mai…). Paese che vai, mancia che lasci. L’argomento è serio, con un low-cost possiamo finire dall’altra parte del mondo senza saper bene, però, come comportarci al ristorante in zona conto: la mancia la lascio o non la lascio, e quanto semmai? Per esempio: chi lo sapeva che in Giappone la mancia è considerata una specie di oltraggio all’onore della orgogliosa categoria dei camerieri? Laggiù la pensano in questo modo: offrire un buon servizio al cliente è considerato un dovere, l’elargizione a compenso è un’offesa. Se gliela lasci sul tavolo, il solitamente cerimoniosissimo cameriere, masticherà amaro e se la caccerà in tasca con disdegno.

Negli altri paesi, chi più chi meno, la mancia l’accettano di buon grado. Ma ci sono delle regole e dei costumi diversi a seconda della latitudine. A stilare un breviario, una guida al corretto utilizzo della mancia nel mondo è stata la Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) che ha anche organizzato un simposio sul tema, in occasione di Tuttofood, la fiera internazionale dell’alimentazione e ha consegnato i risultati della ricerca in merito. Prima di tutto, un dato storico, anzi tre per rispondere alla domanda, quando fu introdotta la mancia.

Secondo una scuola di pensiero, il primordio sarebbe collocato addirittura nel periodo dell’epoca romana; un’altra scuola di pensiero invece fa risalire l’origine di questo fenomeno al tardo Medioevo e un’altra ancora la colloca più precisamente nell’Inghilterra del 1500. E se sulle loro origini esistono versioni differenti, le mance sono accomunate dalla stessa motivazione: un’elargizione per il servizio ricevuto. (Fipe, sito ufficiale)

La fenomenologia della mancia distingue quattro ordini diversi: servizio obbligatorio, offerta gratuito, costo del servizio e raccolta detta “tronco” per via che è concepita come una sorta di fondo comune dei camerieri ripartibile a loro esclusivo giudizio. Ma torniamo al vero oggetto del simposio. In Svezia e Germania non esiste una prassi consolidata, sta al nostro buon cuore: i camerieri vi sorrideranno se la lasciamo, non faranno storie se preferiamo astenerci.

In Francia, all’opposto, è tutto già stabilito da tabelle precise: l’importo preciso è compreso in una forchetta che va da 15 centesimi e 2,30 euro. In Spagna e Stati Uniti la mancia va lasciata assolutamente: il 15% è il prezzo giusto. Nel Regno Unito c’è un piccolo problema, può essere equivocata con quello che chiamavamo servizio e coperto: tanto è vero che la mancia si dà quando non sono menzionati nel menù, e viceversa. Fare attenzione in Polonia: nessuno sembra saperlo fuori dei suoi confini, ma se dimenticate la mancia i camerieri, come le formiche, nel loro piccolo si incazzano. Del Giappone abbiamo già detto: ogni tirchio che onori la sua fama non potrà che congratularsi con il vecchio senso dell’onore di camerieri degni dei samurai.