Test Dna paternità, boom di richieste: chi lo fa, una volta su 10 faceva bene a sospettare

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Febbraio 2018 - 07:00 OLTRE 6 MESI FA
Test Dna paternità, boom di richieste: chi lo fa, una volta su 10 faceva bene a sospettare

Test Dna paternità, boom di richieste: chi lo fa, una volta su 10 faceva bene a sospettare

ROMA – Il Dna può contare su un esercito di migliaia di minuscole sentinelle che lo difendono dall’invasione di materiale genetico estraneo, ma non può nulla per custodire i segreti che cela. Come la vera paternità biologica di un figlio. Senza scherzi, la richiesta di test del Dna in Italia ha registrato un incremento boom: merito, meglio dire colpa, dei tanti padri con l’angoscioso sospetto che il figlio avuto sia oltre che un dono del cielo, il frutto delle scappatelle della moglie.

Gli avvocati matrimonialisti – magari enfatizzando un po’ – sostengono che le donne ormai tradiscono come gli uomini, il Codacons Friuli ha stimato –  vagliando i test venduti online – che il 15% dei neonati primogeniti non è figlio del padre ufficiale.

“Secondo stime recenti – illustra il presidente dell’Associazione degli avvocati matrimonialisti.Gian Ettore Gassani – il 10 per cento dei primogeniti non sarebbe figlio del padre anagrafico, percentuale che raddoppia quasi nel caso dei secondi figli. In fase di separazione molti uomini arrivano con risultati di test eseguiti su internet, che tuttavia non hanno nessun valore giuridico perché, in presenza di un sospetto, nel procedimento legale entrambe le parti hanno diritto alla nomina di un proprio perito di parte. Gli esami per accertare la paternità devono essere quindi eseguiti in un laboratorio. In base all’esperienza, devo ammettere che molto spesso gli esiti convalidano i dubbi iniziali e che le donne oggi sono infedeli almeno quanto gli uomini”.